Il 2 dicembre scorso, il Censis ha presentato, a Roma, lannuale Rapporto sulla situazione sociale ed economica del Paese. Nel Rapporto 2005 si legge che aumentano i super-ricchi e la voglia di lusso, ma che 7,5 milioni di cittadini vivono in povertà. Un mercato del lavoro fermo e pochi laureati, ma il Censis vede scintille di vitalità.
Secondo il Censis, la società italiana al 2005 (vedi link) evidenzia segnali di ripartenza economica e che non è vero che il nostro paese è al collasso, come ci dipingono allestero perché le statistiche ci penalizzano.Il nuovo presidente dellistituto di ricerche, Antonio Marzano, fino a poco tempo fa Ministro per le attività produttive nel governo Berlusconi, ha dichiarato che i segnali sono positivi, anche se poi si scopre che come sempre esiste unaltra faccia della medaglia: si amplia sempre di più la forbice tra i ricchi e chi invece fatica ad arrivare alla fine del mese, con il 10% delle famiglie che possiede il 45,1% dellintero ammontare della ricchezza netta; il 65% degli italiani valuta negativa,mente il sistema del welfare e il 70% è sfiduciato sul futuro della pensione
Insomma, le linee di discontinuità sociale rivelano che :
-mentre la maggioranza degli italiani continuano a stringere la cinghia, i nuovi ricchi hanno continuano a spendere. Nei primi 8 mesi del 2005 si legge nel Rapporto – le immatricolazioni di auto di lusso sono cresciute del 12,6%, arricchendo il parco macchine dei Paperoni dItalia di circa 6.000 nuove vetture dagli 80mila euro in su; un affronto ai magri risultati del comparto, che ha segnato un calo delle vendite del 3,1%; secondo le stime del World Wealth Report, gli italiani che hanno una ricchezza individuale superiore al milione di dollari (escluso il valore dellabitazione di proprietà) sarebbero aumentati del 3,7%, passando da 188 a 195mila; le famiglie italiane titolari di patrimoni in gestione superiori ai 500mila euro sono cresciute dell8%, arrivando a quota 702mila (circa il 3,3% delle famiglie italiane) e il patrimonio in gestione è cresciuto del 10%, con un valore medio di 783 miliardi di euro; i redditi individuali da lavoro dipendente sono cresciuti dell1,6%, mentre quelli da lavoro autonomo sono aumentati del 10,1%. Quanto al livello distruzione dei nuovi ricchi, solo il 20,3% è laureato, il 42,7% ha un diploma di scuola media superiore o professionale e il 36,9% arriva al massimo alla scuola media.
Analizzando laltra parte della medaglia, cioè dei c.d. senza-patrimonio, il Censis dichiara che negli ultimi anni la quota di ricchezza posseduta dal 5% delle famiglie agiate è aumentata del 4-5%, che l82% delle famiglie dispone di unabitazione in proprietà, di questi il 13% dispone di almeno una seconda abitazione e il 4,5% di altre tipologie di fabbricati,ma cè un 13,5% di italiani che è rimasto fuori dal giro dei proprietari di casa e vive in abitazioni in affitto; il 45,3% degli affittuari dichiara di percepire un reddito basso o medio basso, per il 34% laffitto ha unincidenza che supera il 30% del reddito complessivo e per il 43,4% è maggiore al 40% (è considerato sostenibile un canone che si aggira attorno al 20% degli introiti mensili).
Nel link riportiamo il primo capitolo del Rapporto; per consultare lintero Rapporto è necessario andare sul sito web del Censis (www.censis.it).
Insomma, le linee di discontinuità sociale rivelano che :
-mentre la maggioranza degli italiani continuano a stringere la cinghia, i nuovi ricchi hanno continuano a spendere. Nei primi 8 mesi del 2005 si legge nel Rapporto – le immatricolazioni di auto di lusso sono cresciute del 12,6%, arricchendo il parco macchine dei Paperoni dItalia di circa 6.000 nuove vetture dagli 80mila euro in su; un affronto ai magri risultati del comparto, che ha segnato un calo delle vendite del 3,1%; secondo le stime del World Wealth Report, gli italiani che hanno una ricchezza individuale superiore al milione di dollari (escluso il valore dellabitazione di proprietà) sarebbero aumentati del 3,7%, passando da 188 a 195mila; le famiglie italiane titolari di patrimoni in gestione superiori ai 500mila euro sono cresciute dell8%, arrivando a quota 702mila (circa il 3,3% delle famiglie italiane) e il patrimonio in gestione è cresciuto del 10%, con un valore medio di 783 miliardi di euro; i redditi individuali da lavoro dipendente sono cresciuti dell1,6%, mentre quelli da lavoro autonomo sono aumentati del 10,1%. Quanto al livello distruzione dei nuovi ricchi, solo il 20,3% è laureato, il 42,7% ha un diploma di scuola media superiore o professionale e il 36,9% arriva al massimo alla scuola media.
Analizzando laltra parte della medaglia, cioè dei c.d. senza-patrimonio, il Censis dichiara che negli ultimi anni la quota di ricchezza posseduta dal 5% delle famiglie agiate è aumentata del 4-5%, che l82% delle famiglie dispone di unabitazione in proprietà, di questi il 13% dispone di almeno una seconda abitazione e il 4,5% di altre tipologie di fabbricati,ma cè un 13,5% di italiani che è rimasto fuori dal giro dei proprietari di casa e vive in abitazioni in affitto; il 45,3% degli affittuari dichiara di percepire un reddito basso o medio basso, per il 34% laffitto ha unincidenza che supera il 30% del reddito complessivo e per il 43,4% è maggiore al 40% (è considerato sostenibile un canone che si aggira attorno al 20% degli introiti mensili).
Nel link riportiamo il primo capitolo del Rapporto; per consultare lintero Rapporto è necessario andare sul sito web del Censis (www.censis.it).
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