Controllo della presenza di sostanze perfluoroalchidiche negli alimenti

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE L 68/22 del 18 marzo 2010 è pubblicata la Raccomandazione 2010/161/UE della Commissione del 17 marzo 2010 relativa al controllo della presenza di sostanze perfluoroalchidiche negli alimenti.

Nel primo “considerando” della presente Raccomandazione si legge che le sostanze perfluoroalchidiche (PFAS) sono ampiamente utilizzate in campo industriale e in applicazioni di consumo, ad esempio in rivestimenti antimacchia in tessuti e tappeti, ri vestimenti resistenti all’olio per prodotti di carta approvati per il contatto con alimenti, schiume antincendio, tensioattivi per l’industria estrattiva dei minerali e del petrolio, lucidanti per pavimenti e formulazioni di insetticidi. Importante è il sottoinsieme dei tensioattivi organici perfluororinati (PER) a cui appartengono l’acido perfluoroottansulfonico (PFOS) e l’acido perfluororoottanoico (PFOA).

A causa del loro ampio uso, è stata rilevata la presenza di PFOS, PFOA, dei loro Sali e precursori nell’ambiente, nei pesci, negli uccelli e nei mammiferi.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pertanto chiesto al suo gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare di elaborare di elaborare un parere sull’importanza degli alimenti e sul contributo relativo dei diversi prodotti alimentari e materiali destinati a entrare in contatto con gli alimenti per l’esposizione umana al PFOS e ai loro Sali, nonché di formulare raccomandazioni su come procedere nella valutazione dei rischi inerenti ai composti organici perfluorinati.

Secondo il parere scientifico, adottato il 21 febbraio 2008, l’EFSA pur ritenendo improbabile che il PFOS e il PFOA abbiano effetti nocivi per la popolazione, rileva però che sussistono incertezze quanto ai loro effetti sullo sviluppo degli organismi viventi, ritenendo auspicabile che si possa disporre di maggiori dati sui tenori di PFAS negli alimenti e nell’uomo, in particolare per monitorare le tendenze nell’esposizione.

Quanto sopra ha indotto la Commissione europea a adottare la presente Raccomandazione con la quale gli Stati membri sono chiamati a monitorare nel corso del 2010 e 2011 la presenza di sostanze perfluroalchidiche negli alimenti. Il controllo deve comprendere un’ampia varietà di prodotti alimentari che tenga conto delle abitudini di consumo anche di alimenti di origine animale come i pesci, la carne, le uova, il latte e i prodotti derivati, nonché di alimenti di origine vegetale, al fine di consentire una stima esatta dell’esposizione.

Viene raccomandato agli Stati membri, fra l’altro, di applicare i metodi di campionamento di cui all’allegato I del regolamento (CE) n. 1883/2006 della Commissione, del 19 dicembre 2006, che stabilisce i metodi di campionamento e d’analisi per il controllo ufficiale dei livelli i diossine e PCB diossina-simili in alcuni prodotti alimentari al fine di garantire che i campioni siano rappresentativi della partita campionata.

(LG-FF)

Fonte: Eur-Lex

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