Il 24 agosto scorso, la Commissione europea ha adottato un parere riguardante la proposta avanzata da sette Stati membri (Austria, Belgio, Bulgaria, Estonia, Slovenia, Spagna e Svezia) per un ordine europeo di indagine, ossia un sistema diretto ad agevolare il lavoro delle autorità giudiziarie nellacquisizione delle prove nei procedimenti penali transfrontalieri (o nelle indagini a questi relative). La proposta consentirebbe alle autorità di uno Stato membro di chiedere alle autorità competenti di un altro Paese UE di ricercare, scambiare e acquisire prove. Se per esempio le autorità inquirenti svedesi sono sulle tracce di criminali che si nascondono in Spagna, possono chiedere ai loro colleghi spagnoli di effettuare una perquisizione domiciliare in quel paese.
Nel parere pubblicato il 24 agosto scorso la Commissione riconosce il valore aggiunti derivante dalla sostituzione dellattuale sistema frammentario concernente gli atti dindagine con un quadro normativo unico. Nel parere si sottolinea inoltre la necessità di norme chiare e precise, che risulterebbero pienamente conformi alla Carta dei diritti fondamentali dellUE. Le misure proposte comprenderebbero norme minime per lacquisizione delle prove, dirette a renderne incontestabile lammissibilità dinanzi al giudice, oltre a norme sulla protezione dei dati per le informazioni sensibili.
Per contrastare in modo efficace la criminalità transfrontaliera, le autorità nazionali devono disporre di norme chiare e non burocratiche che rendano possibile la cooperazione. Le autorità inquirenti che indagano su unorganizzazione internazionale o su una persona che ha commesso violenze sessuali in più paesi non possono passare la giornata a compilare moduli. Allo stesso tempo, occorre predisporre garanzie procedurali corrette che rispettino i diritti fondamentali delle persone coinvolte nelle indagini, in particolare degli imputati la cui colpevolezza non sia stata dimostrata, ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, Commissaria per la Giustizia. Realizzare la collaborazione delle autorità giudiziarie sulla base della fiducia reciproca è un compito delicato ma importantissimo. La Commissione ha già presentato proposte per migliorare i diritti degli imputati in Europa e per accrescere la fiducia nei diversi sistemi giudiziari nazionali, e seguirà il dibattito sullordine europeo di indagine. Al fine di garantire che le proposte degli Stati membri rispettino la Carta dei diritti fondamentali dellUE, la Commissione è inoltre pronta ad assisterli durante le negoziazioni e nella fase dellapplicazione pratica di questo strumento UE.
(LG-FF)