Divieto delle tecnologie di estrazione mineraria che prevedono l’uso del cianuro.

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE C 81 E/75 del 15 marzo 2011 è pubblicata la “Risoluzione del Parlamento europeo del 5 maggio 2010 sul divieto generale di utilizzo delle tecnologie di estrazione mineraria con il cianuro nell’Unione Europea”.

La presente Risoluzione è stata adottata dal Palamento europeo sulla base delle seguenti considerazioni:
-A. considerando che le Nazioni Unite hanno proclamato il 2010 Anno internazionale della biodiversità, invitando il mondo ad agire per salvaguardare le varietà delle forme di vita sulla terra;
-B.considerando che il cianuro è una sostanza chimica altamente tossica utilizzata nell’industria dell’estrazione dell’oro; che, ai sensi dell’allegato VIII della direttiva quadro sulle acque, è classificato tra i principali agenti inquinanti e può avere conseguenze disastrose e irreversibili sulla salute umana, sull’ambiente e quindi sulla biodiversità;
-C.consiedrando che, nella posizione comune sull’industria mineraria sostenibile, adottata alla 14° riunione dei ministri dell’ambiente dei Paesi del gruppo Visegrad svoltasi a Visegrad (Repubblica ceca), i ministri dell’ambiente di Repubblica ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia hanno espresso la loro preoccupazione per le tecnologie pericolose utilizzate e previste nelle attività estrattive in diverse zone della regione, che comportano rischi ambientali considerevoli con possibili ripercussioni transfrontaliere;
-D. considerando che nel quadro della convenzione di Sofia sulla cooperazione per la protezione e l’utilizzo sostenibile del fiume Danubio, le parti hanno convenuto che, oltre ad essere una delle principali sostanze pericolose conformemente alla direttiva quadro sulle acque, il cianuro si qualifica come sostanza altamente pericolosa;
-E. considerando che negli ultimi venticinque anni si sono verificati a livello mondiale oltre trenta incidenti gravi con fuoruscite di cianuro, il più serio dei quali risale a dieci anni fa, quando più di 100.000 metri cubi di acqua contaminata da cianuro sono fuoriusciti dal serbatoio di una minietra d’oro penetrando nel sistema fluviale Szamos-Tibisco-Danubio e causan do il maggiore disastro ecologico dell’Europa centrale dell’epoca, e che non vi è alcuna reale garanzia che simili incidenti non si ripetano, soprattutto tenendo conto della sempre maggiore frequenza di condizioni atmosferiche estreme, tra cui forti e frequenti precipitazioni, come prospettato nella quarta relazione di valutazione del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico;
-F. considerando che vari Stati membri dell’UE hanno ancora all’esame nuovi progetti per grandi miniere d’oro a cielo aperto che utilizzano tecnologie con il cianuro in aree densamente abitate, creando così ulteriori rischi per la salute umana e l’ambiente;
G. considerando che ai sensi della direttiva sulle acque, gli Stati membri sono tenuti a raggiungere e a mantenere il “buono stato” delle risorse idriche, nonché a prevenire l’inquinamento da parte di sostanze pericolose, e che tale buono stato può tuttavia dipendere anche dalla qualità delle acque di un bacino fluviale situato in paesi limitrofi che utilizzano tecnologie di estrazione mineraria con il cianuro.

Il Parlamento europeo invita la Commissione a proporre un divieto assoluto di utilizzo delle tecnologie di estrazione mineraria con il cianuro nell’Unione europea prima della fine del 2011, poiché si tratta dell’unico modo sicuro per proteggere le nostre risorse idriche e i notri ecosistemi contro l’inquinamento da cianuro causato dalle attività minerarie, e la invita a procedere al contempo a una valutazione d’impatto ordinaria…

(LG-FF)

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