Via libera dell’ONU ai raid in Libia.

No fly zone, protezione dei civili, da subito, a Genesi; di vieto di voli commerciali da e per la Libia, rafforzamento dell’embargo sulle armi, ma escludendo esplicitamente una “forza occupante” in Libia: sono questi gli elementi chiave della risoluzione 1973 approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Il testo chiede un immediato “cessate il fuoco e l fine completa delle ostilità”

Dunque, anche l’Italia parteciperà alla missione militare internazionale per l’imposizione di una no fly zone sulla Libia, autorizzata dalla risoluzione 1973 del Coniglio di sicurezza dell’ONU. Secondo quanto riferito da fonti qualificate, l’impegno italiano non sarà, dunque, oramai indirizzato solo a fini umanitari, ma prevederà la partecipazione attiva alle operazioni.

In primo luogo, per la sua posizione geograficamente strategica, l’Italia sarebbe pronta a mettere a disposizione degli alleati alcune delle sue basi militari: tra le candidate Trapani Birgi in Sicilia, e Gioia del Colle in Puglia. Nell’isola, avrà certamente un ruolo di primo piano anche la base USA di Sigonella. Non è escluso, ma al momento appare una soluzione remota, che si possa fare ricorso anche a Pantelleria e Lampedusa.

Quanto all’eventuale impiego di aerei, si starebbe pensando all’utilizzo dei caccia F-16 e degli Eurofighter.Possibile anche il ricorso agli Harrier Av(. Particolarmente adatti alla missione di bombardamento delle difese aeree nemiche, riferisce una fonte, sarebbero inoltre i Tornado, che furono impiegati per compiti analoghi in Kossovo, assieme a velivoli tedeschi.

Il Presidente della Repubblica ha dichiarato che “l’Italia si rifà all’articolo 11 della Costituzione. Non si può rimanere indifferenti “. “E’un impegno –ha proseguito Napolitano – che può apparire duro andare a portare aiuto non rimanendo indifferenti alle sofferenze e alle repressioni ma è un impegno per la pace, per la solidarietà, i diritti, e la libertà dei popoli”.

Intanto, sono scattati i raid da parte dei caccia francesi e dei sottomarini USA per rompere l’assedio attorno a Bengasi e Tripoli contro le postazioni militari di Gheddafi il quale minaccia di colpire obiettivi civili nel Mediterraneo.Ma Berlusconi dice che è “impossibile colpirci, pronti a intervenire”.

(LG-FF)

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