La pubblicazione è stata presentata ufficialmente il 10 ottobre a Roma, in occasione dell’evento “La green economy nel reporting non finanziario”, organizzato con il sostegno di Itelyum, società italiana leader dell’economia circolare e in collaborazione con la Global Compact Network Italia. La traduzione del documento è stata realizzata grazie al supporto di Ferrovie Nord Milano (FNM).
Le raccomandazioni sono state elaborate sulla base dei risultati di un’indagine svolta su un campione di 130 DNF di imprese italiane, ma rappresentano certamente un utile spunto di riflessione per l’attività di rendicontazione a livello internazionale e quindi per le oltre 6.000 imprese europee obbligate dalla Direttiva 2014/95/EU alla redazione di informazioni non finanziarie.
La riflessione per un miglioramento della rendicontazione delle performance ambientali delle imprese e del loro contributo nella transizione alla Green Economy, nonché alla lotta al cambiamento climatico, si sta facendo sempre più necessaria. Questo anche alla luce dei contenuti presenti nel nuovo supplemento alle linee guida volontarie sul non financial reporting, pubblicate lo scorso giugno dalla Commissione Europea, che accolgono le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD). Molte delle indicazioni del supplemento sono infatti in armonia con le raccomandazioni della Fondazione, in particolare sul tema della definizione di target di riduzione delle emissioni in linea con l’Accordo di Parigi, della rendicontazione di emissioni indirette Scope 3 e di impatti e rischi lungo la value chain, nonché una maggiore attenzione al capitale naturale che comprenda terra, acqua e biodiversità al fine di coprire il tema dei cambiamenti climatici e dell’ambiente in modo più completo.
La Commissione EU, nell’ambito dell’European Green Deal dello scorso dicembre, e con specifico riferimento alla promozione della green finance, ha annunciato un aggiornamento della Direttiva sulla rendicontazione non-finanziaria.