I traffici illegali dei rifiuti in Italia

Il Dossier dal titolo “Rifiuti S.p.A.” che LEGAMBIENTE ha presentato il 30 gennaio 2003 e che siamo lieti di proporre alla lettura dei nostri utenti.

Il 30 gennaio 2003, LEGAMBIENTE ha presentato un nuovo, interessante e, come sempre documentato Dossier su i ” Traffici illegali di rifiuti in Italia” dal titolo significativo ” Rifiuti S.p.A.”-Le storie, i numeri, le rotte e le responsabilità. Da questo documento ( consultabile anche sul sito della gloriosa associazione ambientalista: www.legambiente.it) emerge una realtà impressionante che si basa sulle principali inchieste avviate in Italia con l’ entrata in vigore dell’ art. 53 bis del c.d. Decreto Ronchi, nell’ aprile del 2001. Si legge nella premessa al Dossier che ” Dai fanghi conciari alle scorie di fonderia, passando per il mercurio. Dalla Lombardia alla Puglia, ma anche dalla Sicilia verso l’ Emilia Romagna. Dai terreni agricoli coltivati, al mare. Sembra non esserci tipologia di rifiuto, rotta di transito e sito finale di smaltimento che possa sfuggire alle mire dei trafficanti di rifiuti nel nostro Paese “. L ‘ inchiesta più recente – si legge ancora – è quella condotta dalla Procura della Repubblica di Siracusa ( relativa ai traffici illegali di rifiuti prodotti dall’ ENICHEM di Priolo ma sono già 8 gli uffici giudiziari in cui si sono concluse o sono in via di definizione indagini avviate dalle Forze dell’ Ordine, soprattutto dal Comando tutela ambiente dell’ Arma dei Carabinieri ma anche dai nuclei investigativi del Corpo Forestale e dalla Guardia di Finanza.Anche la distribuzione geografica di questi uffici giudiziari rivela la vastità dei traffici: oltre che in quella di Siracusa, infatti, l’ applicazione dell’ art. 53 bis è già scattata nelle procure di Milano, Busto Arsizio, Spoleto, Napoli, Torre Annunziata, Paola ( in provincia di Cosenza) e Bari. La possibilità di utilizzare strumenti d’ indagine efficaci, finalmente adeguati alla gravità dei reati commessi, ha consentito di ” illuminare” una fitta ragnatela di connivenze e complicità, che coinvolge produttori di rifiuti, società di raccolta e trasporto, gestori di impianti di smaltimento ma anche insospettabili titolari di aziende agricole”. Il Dossier ci rivela che, per ora, sono state emesse 49 ordinanze di custodia cautelare, 177 persone denunciate, 36 società coinvolte, dalla produzione al trasporto fino allo smaltimento e 12 le regioni interessate ( Liguria, Lombardia,Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Marche, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. I quantitativi di rifiuti smaltiti illegalmente sono circa qualche milione di tonnellate, spesso molto pericolosi, che hanno finito per contaminare aree anche molto vaste.

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