Il bilancio ambientale 2014 del WWF

Nel suo bilancio ambientale 2014 il WWF denuncia che non è stata colta quella spinta innovativa in grado di cambiare l’attuale modello di sviluppo economico che continua a dissipare le risorse energetiche, produttive, sociali e ambientali dell’Italia.

WWF nel suo personale bilancio ambientale del 2014 segnala un Governo lontano da un nuovo modello di sviluppo economico basata su innovazione, efficienza, sostenibilità ambientale e valorizzazione del capitale naturale che potrebbe far annoverare l’Italia tra i Paesi più avanzati d’Europa nell’affrontare la crisi di sistema che attraversa il continente.

L’indicatore dell’impegno del Governo per il WWF è la Legge di Stabilità 2015 in cui non viene nemmeno presidiata la tradizionale governance ambientale (difesa del mare e del suolo; tutela della biodiversità, delle aree protette e delle specie a rischio; controlli e bonifiche ambientali) a cui è stato assegnato poco più di 253 milioni di euro, pari appena allo 0,8% dell’ammontare complessivo dell’intera manovra. Mentre la destinazione di ingenti risorse al fallimentare programma delle infrastrutture strategiche (autostrade e linee ad alta velocità) che pesano per una quota del 10,6% (3,255.701 miliardi di euro) evidenziano la mancanza di ripensamenti riguardo la cementificazione del territorio.

Il WWF ritiene che non abbia alcun senso che il Governo prosegua sulla strada di uno sviluppo economico “Business As Usual”. La grave crisi economico-finanziaria globale, che si riverbera nel nostro Paese, è drammaticamente legata ad un deficit ecologico sempre più imponente a cui con il passare del tempo sarà sempre più difficile porre rimedio con effetti molto pesanti sul tessuto sociale e ambientale. Per questo il WWF ha promosso un fronte di ben 16 associazioni che hanno chiesto e ottenuto un incontro con il Sottosegretario Delrio presentando alla Presidenza del Consiglio l’Agenda per la ri-conversione ecologica del Paese.

“Un primo segnale di attenzione apprezzabile, seppur tardivo, del Governo – secondo la Presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi – ma che dovrà concretizzarsi in una chiara inversione di tendenza. Restano troppe questioni irrisolte come la difesa del suolo, le trivellazioni facili e la mancanza di un piano di decarbonizzazione, le nomine dei consigli direttivi dei Parchi Nazionali per salvarli dall’immobilismo e scongiurando la distruzione di aree protette storiche come il Parco Nazionale dello Stelvio, e ancora i disastri ambientali impuniti che hanno ricadute pesanti sui cittadini in termini economici e sociali”.

Fonte: WWF

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