Il bilancio finale della Goletta dei Laghi 2015

102 campionamenti in 11 bacini di 6 regioni italiane e il 50% dei punti registrano valori batteriologici fuori norma. Nell’anno in cui scade la Direttiva 2000/60/CE sulla qualità delle acque interne, l’Italia si fa trovare impreparata: 41 punti sono “fortemente inquinati” e altri 9 “inquinati”. Da Bracciano a Bolsena, dall’Iseo al Ceresio, sistemi di collettamento obsoleti e depuratori malfunzionanti minano la salute delle acque dei laghi italiani.

Legambiente: “I bacini idrici potrebbero essere volani per un’idea di turismo sostenibile, ma le cattive pratiche insieme al disinteresse di alcune amministrazioni e la corsa alla
cementificazione sono bastoni fra le ruote complicati da rimuovere. Fortunatamente non
mancano le località che hanno saputo coniugare con successo l’offerta turistica e la
sostenibilità ambientale”.

Oltre 40 iniziative, 9 regioni attraversate, 102 punti campionati, lungo tutto lo Stivale in stretta collaborazione con i circoli locali. Iniziata il 12 giugno, dopo poco più di un mese si è conclusa la decima edizione della Goletta dei Laghi, la campagna nazionale di Legambiente per la tutela dei bacini lacustri italiani.

Lungo l’itinerario la Goletta ha acceso i riflettori su molti dei problemi che minacciano i bacini lacustri e le acque interne: dalle attività turistiche altamente impattanti alla cementificazione selvaggia, passando per gli scarichi non depurati o la presenza di attività non sempre attente alla qualità e quantità della loro incidenza sui laghi.

Dal 2006 ad oggi la Goletta dei Laghi ha avuto come principale scopo il monitoraggio puntuale delle acque, in base alle segnalazioni giunte dal territorio. Da questo si è sviluppato un programma che ha abbracciato anche altri aspetti, come quelli della tutela della biodiversità, promozione delle tipicità ed eccellenze regionali, incentivazione di
scelte turistiche sostenibili.

“Per il decimo anno consecutivo – spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – ci troviamo a sottolineare e denunciare con forza le carenze nel settore
depurativo italiano e la presenza di scarichi abusivi e non trattati, come dimostrano ancora una volta i risultati del monitoraggio scientifico del laboratorio mobile di Legambiente, con il 50% dei campioni risultati inquinati. Le conseguenze oltre che ambientali, sono anche economiche: rischiamo, infatti, di dover pagare pesanti sanzioni per le procedure d’infrazione avviate per il mancato rispetto delle direttive europee. Ci sono però numerose esperienze positive, di corretta gestione dei laghi e dei loro territori, emerse in questo mese. Segnali di risveglio che Goletta dei Laghi ha messo al centro della sua azione, che rappresentano solidi punti di partenza: il Trasimeno in Umbria è certamente fra questi”
.

“Siamo arrivati a questa decima edizione – dichiara Simone Nuglio, responsabile della Goletta dei laghi – con una flebile speranza che nell’ultimo anno si fosse tenuto conto della scadenza della direttiva 2000/60/CE, sullo stato delle acque interne italiane: ci aspettavamo qualcosa di meglio, considerate le promesse degli ultimi dieci anni. Come al solito l’Italia, invece di implementare politiche atte alla soluzione dei problemi e rispettare gli obiettivi di qualità della direttiva, ricorre alle ennesime deroghe”.
Da molte Regioni infatti è stato chiesto di posticipare la scadenza al 2021 e in alcuni casi
addirittura fino al 2027 proprio per rientrare nei parametri imposti dalla direttiva 000/60/CE per il raggiungimento del buono stato ecologico dei bacini italiani.
“Dov’è la pianificazione coordinata tra tutti gli attori coinvolti, annunciata ogni anno ma ancora lontana dall’essere realtà? Chiediamo maggiore attenzione, serietà e impegno alle istituzioni provinciali e regionali, le amministrazioni lacuali e quelle dell’entroterra, gli enti tecnici e le società di gestione, ma non possiamo esimerci dal fare appello anche alle associazioni e ai cittadini. Come sempre – conclude Nuglio – saremo al fianco di tutte quelle realtà che vorranno fare della sostenibilità la linea guida principale per lo sviluppo dei propri laghi”.

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