“Sui nuovi lavori e sulle nuove modalità di lavoro l’INAIL sta svolgendo studi accurati ha affermato De Felice Non sono analisi soltanto qualitative. Hanno la finalità di definire il premio di assicurazione. Forniranno perciò per ciascuna fattispecie lavorativa una misura di rischiosità, avendo dovuto trasformare, per quantificare il premio, il rischio in moneta. L’individuazione dei fattori di rischio – in particolare dei rischi emergenti dall’utilizzazione di nuovi materiali e di nuove tecnologie – è tema dei piani di ricerca che l’INAIL ha in atto. D’altra parte le nuove tecnologie, si pensi alla sensoristica e alla robotica, sono studiate anche nella prospettiva della prevenzione e della riabilitazione degli infortunati”.
“Sono ovviamente disponibili ha proseguito il commissario straordinario dell’INAIL le basi di dati e le analisi statistiche sugli infortuni e sulle malattie professionali, che abbiamo impostato utilizzando un ‘modello di lettura’ dei fenomeni, per chiave interpretativa: tipologia dell’evento dannoso, caratteristiche dell’infortunato (genere, età, luogo di nascita), caratteristiche dell’azienda di appartenenza, localizzazione geografica. L’INAIL può quindi dare un punto di vista originale sul futuro del lavoro, ponendo il tema al centro di un reticolo che vede problematiche definitorie (quali nuovi lavori), statistico-attuariali (quali livelli di rischiosità, analisi statistiche su infortuni e malattie professionali), e tecnologiche (quali nuovi problemi e quali nuovi aiuti dalla tecnologia). C’è tutta la disponibilità e l’interesse dell’Istituto a organizzare su questi temi un convegno di studio”.