INAIL: 33.500 denunce di infortunio nei settori alberghiero e della ristorazione nel 2008

Nel 2008, si contano 33.500 denunce di infortunio nei settori alberghiero e della ristorazione.
I cuochi professionisti sono la categoria più a rischio e, tra le cause di incidenti più frequenti, scivolamenti, movimenti bruschi e perdita di controllo di utensili e oggetti taglienti

19 febbraio 2010. Disponibili i dati sugli infortuni nei settori alberghiero e della ristorazione nei quali, nel 2008, si contano 33.500 denunce d’infortunio. I cuochi professionisti sono la categoria più a rischio e, tra le cause di incidenti più frequenti, scivolamenti, movimenti bruschi e perdita di controllo di utensili e oggetti taglienti

ROMA – Anche la “nouvelle cuisine” può costituire un rischio. Infatti, preparare manicaretti e leccornie non è un mestiere senza pericoli. Lo rivela l’ultimo numero di Dati INAIL (dicembre 2009) che analizza il fattore infortunistico negli alberghi e nei ristoranti italiani. Uno spaccato imprenditoriale variegato che nel nostro Paese comprende 286mila aziende assicurate e che, malgrado la crisi economica, va a gonfie vele (il settore, infatti, ha retto chiudendo il 2008 con un giro d’affari pari al 10,5% del Pil).

Sul versante infortunistico la situazione è stabile ormai da qualche anno:

■ gli incidenti si mantengono su una in media di 33.500 denunce l’anno;
■ i casi mortali nel 2008 sono stati 31, il 68% dei quali è avvenuto però in itinere (nel tragitto casa-lavoro-casa);
■ rispetto ai luoghi, un infortunio su tre avviene nei ristoranti (11.347 denunce nel 2008), seguono le mense (7.234), gli alberghi (7.121), i bar (6.234), i villaggi turistici e campeggi (1.777);
■ tra gli addetti, più colpite sono le donne che denunciamo il 53,6% degli infortuni totali del settore;
■ tra le cause più frequenti ci sono gli scivolamenti, i movimenti bruschi e la perdita di controllo degli utensili e degli oggetti taglienti che determinano soprattutto danni alle mani, alla colonna vertebrale e alle caviglie;
■ tra le mansioni, in testa alla spiacevole classifica infortunistica i cuochi (22% del totale), seguiti da camerieri ( 21%), inservienti (13%), baristi (7%) e rosticcieri/pizzaioli (4%).

Sul fronte dei lavoratori stranieri poi, il settore Alberghi e ristorazione conta oltre 300mila addetti con prevalenza di donne (60%) ed un’imprenditoria immigrata in continua espansione, gestita soprattutto dai cinesi (che detengono il 33% del totale) e dai marocchini. Geograficamente, circa un quarto dei locali etnici si trova in Lombardia, il 12% nel Lazio e l’8% in Veneto. In merito agli incidenti sul lavoro:

■ nel 2008 i lavoratori immigrati hanno presentato 6.802 denunce di infortunio (pari al 20% del totale), mentre, nel 2004, 5.495 (pari al 17% del totale);
■ per i casi mortali, l’incidenza è contenuta e la media è di 4 vittime l’anno.

Fonte: INAIL

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