INAIL, Infortuni per i marittimi. Lucibello: una calo ma la realtà è in “chiaroscuro”

Presentato dall’INAIL il Secondo rapporto relativo al periodo 2004/2008 (ultimi dati disponibili). Nella piccola pesca gli incidenti scendono dell’8%, mentre in quella in alto mare del 32%: i casi mortali sono rispettivamente otto e 35. Nell’andamento complessivo, tuttavia, può incidere sensibilmente il fenomeno della sottodenuncia

Calo degli infortuni per i marittimi.

Lucibello,direttore generale dell’INAIL: una calo ma la realtà è in “chiaroscuro”

Un settore complesso da monitorare.

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Per quanto riguarda gli infortuni di stretta competenza dell’INAIL del quinquennio 2004-2008, appare confortante l’andamento del fenomeno infortunistico che vede, a fronte del già annunciato calo degli esposti del 3%, una contrazione ben più consistente degli incidenti denunciati all’Istituto, che sfiora quasi l’8%: dai 405 del 2004 ai 374 del 2008, dei quali 17 sono mortali.

La media degli episodi di esito fatale – circa tre casi registrati ogni anno – costituisce un valore troppo esiguo per poter consentire qualsiasi tipo di analisi. Comunque, si rileva che le cadute dall’alto – tra le cause più comuni di incidenti mortali a terra – sono ancora più frequenti a bordo dei pescherecci.

La scarsa numerosità degli infortuni occorsi dai lavoratori autonomi, ai quali afferisce solo il 5% delle denunce pur rappresentando questa forza lavoro circa il 14% del complesso degli assicurati, fa pensare che anche questo settore sia interessato dal fenomeno della sottodenuncia.

Come accade nella quasi totalità degli altri settori di attività economica, è proprio questa la tipologia di lavoratore che tende a non denunciare i casi più lievi di infortunio per non interrompere la propria attività lavorativa. A essere interessate dal fenomeno probabilmente anche le altre categorie lavorative della pesca, vista l’esiguità dell’indice di incidenza infortunistica. siguità in contraddizione con la nota rischiosità del settore, identificato a livello europeo come uno dei più pericolosi con un rischio di infortunarsi di 2,4 volte maggiore della media europea.

Lucibello: “Anche le aziende del comparto destinatari degli incentivi INAIL”. Nel corso della presentazione del Rapporto, il direttore generale dell’INAIL, Giuseppe Lucibello – evidenziando la significatività del settore della pesca per l’economia del Paese e l’impegno dell’Istituto nella promozione di strategie per la diffusione della cultura della salute e della sicurezza – ha ricordato che anche le aziende di questo comparto rientrano tra i destinatari del prossimo bando Isi 2011 che – in attuazione dei decreti legislativi 81/2008 e 106/2009 (art. 11, comma 5) – metterà a disposizione circa 180 milioni di euro di incentivi a favore delle imprese intenzionate alla realizzazione di progetti in materia di prevenzione.

(LP)

Fonte: INAIL

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