INAIL: pubblicato volume su salute e sicurezza in agricoltura

Al suo interno vengono presentati i risultati dell’indagine sulla percezione del rischio e fabbisogno formativo dei lavoratori immigrati in agricoltura e nella regione Lombardia, più specificamente nel territorio cremonese e mantovano, al fine di individuare criticità e bisogni percepiti che possono fornire momenti di riflessione e di discussione nei diversi ambiti di riferimento nell’ottica del miglioramento della tutela della Ssl.

Nell’ambito del Bando 2013 del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del Ministero della salute è stato approvato il progetto dal titolo Aspetti peculiari
del lavoro in agricoltura e ricadute sul processo di prevenzione e protezione: scenari di
esposizione a prodotti fitosanitari nelle lavorazioni in serra e percezione del rischio per la
salute e sicurezza in lavoratori agricoli stranieri.

Il progetto ha avviato le attività nel 2014, sotto il coordinamento del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Istituto nazionale per
l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) ed è strutturato in due focus, con il coinvolgimento complessivo di otto unità operative tra cui, oltre alla struttura coordinante,
anche Regioni – Aziende socio sanitarie territoriali (Asst), Università, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs).

Nell’arco dei poco più di due anni di attività, lo specifico focus progettuale sui lavoratori agricoli stranieri si è sviluppato attraverso il coinvolgimento di due unità operative di cui una afferente all’Inail – Dimeila e la seconda all’Azienda socio sanitaria territoriale di Cremona – Uoo di Medicina del lavoro; come da progetto esecutivo, il sopracitato focus è stato ambientato nella Regione Lombardia, più specificamente nel territorio cremonese e mantovano, distretti agricoli nei quali i lavoratori immigrati, con una importante presenza di indiani, bengalesi, marocchini, sono una componente spesso bene integrata nel tessuto economico e sociale locale.

La vigente normativa (d.lgs. 81/2008 e s.m.i.) di tutela della salute e sicurezza sul lavoro (SSL) richiama esplicitamente una specifica attenzione, a motivo della loro maggiore vulnerabilità, ai lavoratori provenienti da altri paesi, nelle fasi della valutazione dei rischi (art. 28, c. 1) e della informazione/formazione (artt. 36, c. 4 e 37 c.1).

In aggiunta, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-Osha), invita all’implementazione dell’attività di ricerca sulla tematica immigrazione e lavoro nel contesto delle vulnerabilità dovute ai mutamenti demografici.
Alla luce di ciò, si ritiene che un’efficace azione preventiva non possa prescindere dalle valutazioni della percezione del rischio e del fabbisogno formativo. In particolare, per i lavoratori stranieri che operano in un settore – quale quello dell’agricoltura – ad elevato indice infortunistico, le suddette valutazioni possono apportare un importante contributo per l’individuazione o l’implementazione di adeguate strategie e strumenti di prevenzione.

Condotta sulla base principalmente dell’esperienza già maturata nel contesto del progetto
Insula (Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro), l’indagine, di cui il presente volume riporta un’analisi descrittiva, ha permesso di individuare alcune criticità ed alcuni bisogni percepiti che possono fornire momenti di riflessione e di discussione nei diversi ambiti di riferimento nell’ottica del miglioramento della tutela della salute e sicurezza sul lavoro.

Fonte: INAIL

Approfondimenti

Precedente

Prossimo