Legambiente presenta il dossier “Stop pesticidi 2017” sulla contaminazione da pesticidi negli alimenti

Allarme multiresiduo: fino a 21 principi attivi su un solo prodotto irregolare ma anche 11, 13 e 14 sostanze su campioni in regola. Aumentano lievemente i campioni fuorilegge ma crescono anche le produzioni biologiche e le tecniche agronomiche sostenibili. Presentato il rapporto di Legambiente sulla contaminazione da pesticidi nei prodotti ortofrutticoli e trasformati che elabora i dati dei laboratori pubblici italiani.

Ancora significativo l’uso dei prodotti chimici in agricoltura nonostante le alternative sostenibili. Legambiente presenta il dossier “Stop pesticidi. Analisi dei residui di pesticidi negli alimenti e buone pratiche agricole”.

Per garantire elevati standard di produzioni e al contempo per difendere le colture da attacchi di parassiti, funghi e insetti, buona parte del mondo agricolo ancora oggi ricorre ad un largo impiego di pesticidi, nonostante soluzioni alternative e più sostenibili siano da tempo offerte da buone pratiche agronomiche che mettono al centro del processo produttivo il ripristino del suolo, la valorizzazione della biodiversità e del territorio, coniugando qualità ambientale con quella di prodotto.

Per fare qualche esempio concreto: tè verde risultato contaminato da un mix di ben 21 differenti sostanze chimiche e bacche, tanto di moda nelle diete attuali, contenenti fino a 20 molecole chimiche differenti. Residui chimici in quantità sono stati rinvenuti anche nell’uva da tavola e da vino, tutta di provenienza nazionale, contaminata anche da 7, 8 o 9 sostanze contemporaneamente. Sebbene i prodotti fuorilegge (cioè con almeno un residuo chimico che supera i limiti di legge) siano solo una piccola percentuale (l’1,2% nel 2015, era lo 0,7% nel 2014), tra verdura, frutta e prodotti trasformati, la contaminazione da uno o più residui di pesticidi riguarda un terzo dei prodotti analizzati (36,4%).

Con il dossier Stop pesticidi, Legambiente raccoglie ed elabora i risultati delle analisi sulla contaminazione da fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e trasformati, realizzati dalle Agenzie per la Protezione Ambientale, Istituti Zooprofilattici Sperimentali e ASL.

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