Indagine sulla qualità degli edifici scolastici in Italia

Il Dossier EcoSistemaScuola 2004, presentato il 12 marzo 2004 e realizzato da Legambiente.

Lo scorso 12 marzo, Legambiente ha presentato, nella propria sede di Roma, un nuovo, interessante Dossier dedicato, questa volta, allo ” stato di salute” degli edifici scolastici in Italia. Il Dossier, intitolato EcoSistemaScuola 2004, del quale riportiamo il testo integrale nel link, rivela, fra l’ altro, che in Italia il Nord si aggiudica il podio per la maggiore attenzione rivolta alla qualità degli edifici scolastici con Prato, Forlì e Biella. E’ invece il Sud che va malissimo con Napoli, Rieti, Messina, Cosenza e Avellino che si posizionano in coda alla graduatoria, mentre Milano e Roma risultano tra i rimandati. Il 38% degli edifici scolastici italiani necessita di interventi di manutenzione urgenti ma cala sensibilmente il numero di strutture in amianto, tra casi sospetti e accertati si va da 2 edifici su 10 fuori legge nel 2003, mentre nell’ anno in corso sono 1 su 6. Cala costantemente il numero degli istituti che attuano politiche di risparmio energetico, tantè che rispetto allo scorso anno dal 32 si passa al 27% nell’ utilizzo di fonti di illuminazione a basso consumo. Cresce invece a vista d’ occhio il biologico nelle mense scolastiche, anche se spesso interessa solo una parte degli alimenti e non tutto il pasto. La ricerca, giunta alla sua sesta edizione, è stata realizzata interpellando le amministrazioni comunali di centotre capoluoghi di provincia e scatta una nitida fotografia degli oltre settemila edifici scolastici sparsi nel paese.Le città che meglio si sono distinte per aver avviato nelle proprie scuole azioni ecocompatibili sono Prato, Forlì, Como e Brescia. Prato, che primeggia nella graduatoria generale, ha il 95% di edifici progettati esclusivamente come scuole. L’ 88% delle strutture è provvisto di aree verdi fruibili e l’ 81% ha subito interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi cinque anni. Dato importante e alquanto rilevante ci arriva dalla differenziazione dei rifiuti: ben tutte le scuole pratesi differenziano carta, plastica, pile e organico. Nelle scuole italiane risulta ancora troppo diffusa la presenza di amianto, che raggiunge circa il 15%, anche se rispetto allo scorso anno viene registrato in questo un leggero miglioramento. Desolante il panorama fornito dalla sicurezza delle strutture edilizie. Il patrimonio non è molto vecchio, anzi, solo il 50% degli edifici scolastici risulta costruito prima del 1965, eppure cresce il numero di quelli che hanno bisogno di manutenzione, passando dal 22,4% dello scorso anno al 38% di quest’ anno, dato ancor più preoccupante se si pensa che nello stesso tempo aumentano le scuole che hanno goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi cinque anni ( dal 42% a circa il 45%). Soprattutto non risultano avviati a soluzione i problemi che riguardano la situazione ambientale, essendo ancora molto alto il numero di edifici che si trovano in zona sismica ( 2 su 10). Il problema dello ” stato di salute ” degli edifici scolastici rimane molto preoccupante, se si pensa ancora il 57, 1% non è in possesso del certificato di agibilità scolastica e di agibilità sanitaria, il 73% non ha il certificato di prevenzione incendi, il 37% manca di scale di sicurezza e il 20,6 % di porte antipanico. Inoltre resta preoccupante la situazione degli edifici scolastici che si trovano in prossimità di fonti di inquinamento, quali arre industriali (8,85%), antenne radio televisive (6,91%), strutture militari come polveriere e radar ( 1,89%), aeroporti (1,53%), discariche (0,56%) ed elettrodotti ad alta tensione ( 4,34%).Un fatto purtroppo ancora rilevante, evidenziato dal Dossier di Legambiente, è dato dalla scarsa attenzione che alcune amministrazioni dedicano alle scuole.

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