L’accordo, sottoscritto a Goteborg tra i rappresentanti di sindacati e datori di lavoro, stabilisce alcune prescrizioni minime per contrastare la carenza di tutele in un settore produttivo che conta il 7% di tutte le vittime sul lavoro nell’Ue
L’accordo, sottoscritto a Goteborg tra i rappresentanti di sindacati e datori di lavoro, stabilisce alcune prescrizioni minime per contrastare la carenza di tutele in un settore produttivo che conta il 7% di tutte le vittime sul lavoro nell’Ue
All’indomani della Giornata marittima europea di domenica 20 maggio, a Goteborg i rappresentanti dei datori di lavoro dell’Unione europea e dei sindacati del settore della pesca marittima hanno sottoscritto un accordo che riguarda le prescrizioni minime sulle condizioni di servizio, il vitto, l’alloggio, la sicurezza sul lavoro, la tutela della salute, le cure mediche e la sicurezza sociale dell’equipaggio imbarcato sui pescherecci.
Il documento riprende i contenuti della convenzione Ilo.
Il provvedimento introduce a livello europeo quanto stabilito dalla convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) “Work in the fish sector” e conferma l’impegno dell’Unione europea per migliorare le condizioni di lavoro dei propri pescatori. L’accordo è stato firmato da Javier Garat, presidente di Europêche, e Giampaolo Buonfiglio, quale presidente del Gruppo pesca del Copa-Cogeca, per i datori di lavoro, mentre Eduardo Chagas, segretario generale della Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (Etf), ha firmato in qualità di rappresentante dei lavoratori.
Rischio di incidente 2,4 volte superiore rispetto agli altri comparti.
I firmatari intendono ora chiedere alla Commissione europea di presentare il documento al consiglio e di renderlo una direttiva giuridicamente vincolante per tutti gli Stati, favorendo così una rapida ratifica della convenzione Ilo 188 in materia di lavoro nella pesca, in modo da contrastare efficacemente la carenza di tutele e sicurezza in questo settore, in cui il rischio
– di un incidente è 2,4 volte maggiore rispetto agli altri comparti produttivi
– si contano il 7% di tutte le vittime sul lavoro nell’Ue.
(fonte INAIL)