A bloccare tutto, così ha fatto sapere lItalia alla Corte di Lussemburgo, è una commissione parlamentare che ha sollevato alcuni rilievi, bloccando il processo o liter legislativo per il recepimento della direttiva 2006/87/CE nellordinamento giuridico interno.
Gli Stati membri dovevano adottare le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva stessa entro il 1° settembre 2007 e comunicare immediatamente alla Commissione tali disposizioni nonché una tavola di concordanza fra le stesse e la direttiva.
I giudici europei sono stati irremovibili. Nella Sentenza del 26 novembre, la Corte ricorda che lesistenza di un inadempimento deve essere valutata in relazione alla situazione dello Stato membro quale si presentava alla scadenza del termine stabilito nel parere motivato e che la Corte non può tenere conto dei mutamenti successivi.Peraltro, uno Stato membro non può eccepire disposizioni, prassi o situazioni del proprio ordinamento giuridico interno per giustificare linosservanza degli obblighi e dei termini imposti da una direttiva. Da qui la condanna.
(LG-FF)