Johannes Hahn, commissario UE per la politica regionale, ha dichiarato:La crisi ha intaccato la fiducia delle imprese, ha fatto crescere il numero di disoccupati e sta esercitando unenorme pressione sulle finanze pubbliche. Queste misure dovrebbero contribuire a far fronte ai problemi di liquidità e a ridurre le procedure amministrative, agevolando così laccesso ai finanziamenti. In questi tempi di crisi una maggiore rapidità nellattuazione dei progetti sul campo darà una mano alle economie regionali e nazionali.
Laszlò Andor, commissario UE per loccupazione, gli affari sociali e lintegrazione, responsabile per il Fondo sociale europeo (FSE), ha aggiunto: La crisi ha dimostrato la pertinenza e il valore dellFSE. Le misure cui negli ultimi mesi si è fatto maggiormente ricorso rientrano nelle politiche attive del mercato del lavoro intese a creare occupazione. La formazione e la riqualificazione offerte ai cittadini in cerca di un posto di lavoro stanno dando i loro frutti e la semplificazione farà si che gli Stati membri possano aiutare in maniera ancora più efficace quanti sono stati maggiormente colpiti dalla recessione.
Grazie ai tre fondi della politica di coesione Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo Sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione i 455 programmi della politica di coesione stanno investendo un totale di 347 miliardi di euro tra il 2007 e il 2013 in tutte le regioni dellUE.
Una delle principali conseguenze della crisi è che gli Stati membri e le regioni stanno incontrando difficoltà nel fornire i finanziamenti necessari per completare gli investimenti europei. Onde ovviare a tale situazione, le modifiche annunciate mirano a superare queste difficoltà per accelerare lattuazione dei programmi e semplificarne la gestione quotidiana.
Tra le principali nuove misure figurano:
-introdurre un massimale unico generale di 50 milioni di euro per tutti i tipi di grandi progetti che richiedono lapprovazione della Commissione; questo nuovo massimale uniforme farà si che i progetti ambientali di dimensioni più ridotte possano essere approvati dagli stessi Stati membri, il che ne consentirà un avvio più rapido;
-consentire che i progetti di maggiori dimensioni siano finanziati da più di un programma: ad esempio, la costruzione di un grande tratto di autostrada che attraversa varie regioni potrà ora essere cofinanziata da vari programmi regionali, mentre ciò non era possibile con le norme precedenti;
-introdurre procedure più semplici per la revisione dei programmi in modo da rendere possibile un adeguamento più rapido ai problemi attuali;
-rafforzare il ricorso allingegneria finanziaria; sarà possibile introdurre programmi di credito intesi a stimolare la spesa nel campo dellefficienza energetica e delle energie rinnovabili nelle abitazioni;
-alleggerire lobbligo di mantenere gli investimenti: queste norme si applicheranno dora in avanti solo a determinati progetti, come nel caso dei settori delle infrastrutture e degli investimenti produttivi. Non si applicheranno invece alle imprese vittime di fallimento involontario. Per le operazioni nel quadro dellFSE, questa misura è inoltre in linea con le norme degli aiuti di Stato.
(LG-FF)