L’ Unione Europea ratifica la Convenzione di Stoccolma

Lo scorso 18 novembre, l’ Unione europea ha ratificato la Convenzione di Stoccolma sui POPs –inquinanti organici persistenti – avendo così la possibilità di includere nella lista dei “ persistent organic pollutants “ ulteriori sostanze delle quali la Commissione europea stà già preparando un elenco.

Tenendo presente l’ approccio precauzionale sancito dal Principio 15 della Dichiarazione di Rio sull’ ambiente e lo sviluppo, la presente Convenzione ha l’ obiettivo di proteggere la salute umana e l’ ambiente contro gli inquinanti organici persistenti ( Persistent Organic Pollutants – POPs ). Con queste parole inizia il Testo della Convenzione, firmata a Stoccolma il 22 maggio 2001, riaffermando il Principio in base al quale le autorità nazionali devono impegnarsi al fine di promuovere l’ internazionalizzazione dei costi ambientali e l’ uso di strumenti economici in applicazione del principio “ chi inquina paga”, tenendo debitamente conto dell’ interesse pubblico e senza provocare distorsioni del commercio e degli investimenti internazionali. Consapevole della necessità di adottare misure volte a prevenire gli effetti nocivi causati dagli inquinanti organici persistenti in tutte le fasi del loro ciclo di vita, l’ Unione europea ha ratificato, lo scorso 18 novembre, la citata Convenzione di Stoccolma, avendo così la possibilità di includere nella lista dei POPs, ulteriori sostanze. A questo fine, la Commissione europea stà già preparando un elenco che potrà, in futuro, allargare l’ attuale “ famiglia” degli inquinanti organici persistenti, per alcuni dei quali vige il divieto di produzione e per altri stretti limiti di impiego. Infatti, la Convenzione prevede l’ adozione di misure volte a ridurre o eliminare le emissioni dovute a produzione o uso di sostanze chimiche elencate nell’ allegato A per le quali vige una deroga specifica riguardante la produzione o l’ uso oppure le sostanze chimiche elencate nell’ allegato B per le quali vige una deroga specifica riguardante la produzione o l’ uso oppure uno scopo accettabile In considerazione delle specifiche disposizioni pertinenti contenute negli strumenti internazionali esistenti sull’ accordo preliminare dato in cognizione di causa, devono essere importate unicamente ai fini di uno smaltimento rispettoso dell’ ambiente e per un uso o scopo consentito ed essere esportate unicamente verso quegli Stati importatori che si impegnano a proteggere la salute umana e l’ ambiente adottando le misure necessarie per ridurre al minimo o prevenire le emissioni.
Come ha dichiarato la ex Commissaria UE per l’ ambiente, Margot Wallstrom, l’ importanza della ratifica va al di là di un mero atto formale. Essere diventata “ membro” della Convenzione internazionale permette, infatti, all’ Unione europea una politica più efficace nella difesa della salute e dell’ ambiente da questo genere di inquinamento tra i più gravi ad oggi esistenti: gli inquinanti organici persistenti sono infatti particolarmente pericolosi, in ragione della loro capacità di mantenere la loro tossicità nel tempo ( in questo caso si parla di bassa degradazione) e della loro “ capacità” di viaggiare raggiungendo aree molto lontane da quelle di origine.

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