L’Europa può creare un futuro con basse emissioni

Questo è il messaggio che l’Agenzia europea dell’ambiente di Copenaghen ha lanciato il 29 giugno scorso, individuando alcune soluzioni per conseguire il contributo dell’Europa all’obiettivo relativo al cambiamento climatico globale.

Proponiamo ai nostri utenti il testo integrale di un comunicato-stampa, emanato da Copenaghen il 29 giugno 2005, dall’Agenzia europea per l’ambiente sull’impegno di tutti gli Stati membri dell’Unione di farsi promotori di “un futuro con basse emissioni” . L’impegno deve essere quello di garantire che le temperature globali non aumentino mai di più di due gradi Celsius oltre i livelli preindustriali. L’Europa – dichiara l’Agenzia europea per l’ambiente – non può conseguire tale obiettivo da sola. Un recente rapporto della stessa Agenzia ha analizzato un contributo che richiederebbe una riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra nell’Unione europea al 40% dei livelli del 1990 entro il 2030. Per tale anno, la relazione ipotizza cambiamenti sostanziali nel settore energetico dell’Unione, settore attualmente responsabile dell’80% di tutte le emissioni di gas a effetto serra dell’Unione europea. Oltre la metà delle riduzioni necessarie nell’Unione europea risulterebbe da tecnologie che si potrebbero mettere a punto in Europa. L’applicazione di queste tecnologie comporterebbe una più efficiente produzione di elettricità e calore, nonché di un utilizzo più oculato dell’energia a livello domestico, in campo industriale, per i servizi, nell’agricoltura e nei trasporti, oltre che di un passaggio a combustibili a basso contenuto di carbonio e all’aumento dell’utilizzo di energie rinnovabili ottenute principalmente da vento e biomassa. Le altre riduzioni verrebbero ottenute attraverso uno scambio internazionale di emissioni che coinvolga il resto del mondo.
Il comunicato stampa contiene utili informazioni relative ai vari scenari di intervento analizzati dall’Agenzia europea dell’ambiente, oltre ad alcune note sugli obiettivi del cambiamento climatico e sull’attività della stessa Agenzia.

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