L’UE adotta regole semplificate per la gestione dei fondi strutturali e di coesione

In data 24 giugno 2010 l’Unione europea ha adottato nuove misure che mirano a semplificare le regole di gestione dei fondi strutturali e di coesione, come dal testo del regolamento che riportiamo nel link.

Le modifiche introdotte dovrebbero aiutare le regioni a far fronte alla crisi agevolando l’accesso ai finanziamenti e accelerare i flussi di investimenti in un momento di particolare pressione per i bilanci pubblici. Nel quadro delle misure intese a contrastare la crisi economica, ad alcuni Stati membri saranno versati anticipi addizionali per un totale di 775 milioni di euro per far fronte ai problemi immediati di liquidità.

Johannes Hahn, commissario UE per la politica regionale, ha dichiarato:”La crisi ha intaccato la fiducia delle imprese, ha fatto crescere il numero di disoccupati e sta esercitando un’enorme pressione sulle finanze pubbliche. Queste misure dovrebbero contribuire a far fronte ai problemi di liquidità e a ridurre le procedure amministrative, agevolando così l’accesso ai finanziamenti. In questi tempi di crisi una maggiore rapidità nell’attuazione dei progetti sul campo darà una mano alle economie regionali e nazionali”.

Laszlò Andor, commissario UE per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, responsabile per il Fondo sociale europeo (FSE), ha aggiunto: “La crisi ha dimostrato la pertinenza e il valore dell’FSE. Le misure cui negli ultimi mesi si è fatto maggiormente ricorso rientrano nelle politiche attive del mercato del lavoro intese a creare occupazione. La formazione e la riqualificazione offerte ai cittadini in cerca di un posto di lavoro stanno dando i loro frutti e la semplificazione farà si che gli Stati membri possano aiutare in maniera ancora più efficace quanti sono stati maggiormente colpiti dalla recessione”.
Grazie ai tre fondi della politica di coesione – Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo Sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione – i 455 programmi della politica di coesione stanno investendo un totale di 347 miliardi di euro tra il 2007 e il 2013 in tutte le regioni dell’UE.

Una delle principali conseguenze della crisi è che gli Stati membri e le regioni stanno incontrando difficoltà nel fornire i finanziamenti necessari per completare gli investimenti europei. Onde ovviare a tale situazione, le modifiche annunciate mirano a superare queste difficoltà per accelerare l’attuazione dei programmi e semplificarne la gestione quotidiana.

Tra le principali nuove misure figurano:
-introdurre un massimale unico generale di 50 milioni di euro per tutti i tipi di grandi progetti che richiedono l’approvazione della Commissione; questo nuovo massimale uniforme farà si che i progetti ambientali di dimensioni più ridotte possano essere approvati dagli stessi Stati membri, il che ne consentirà un avvio più rapido;
-consentire che i progetti di maggiori dimensioni siano finanziati da più di un programma: ad esempio, la costruzione di un grande tratto di autostrada che attraversa varie regioni potrà ora essere cofinanziata da vari programmi regionali, mentre ciò non era possibile con le norme precedenti;
-introdurre procedure più semplici per la revisione dei programmi in modo da rendere possibile un adeguamento più rapido ai problemi attuali;
-rafforzare il ricorso all’ingegneria finanziaria; sarà possibile introdurre programmi di credito intesi a stimolare la spesa nel campo dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili nelle abitazioni;
-alleggerire l’obbligo di mantenere gli investimenti: queste norme si applicheranno d’ora in avanti solo a determinati progetti, come nel caso dei settori delle infrastrutture e degli investimenti produttivi. Non si applicheranno invece alle imprese vittime di fallimento involontario. Per le operazioni nel quadro dell’FSE, questa misura è inoltre in linea con le norme degli aiuti di Stato.

(LG-FF)

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