L’UE contro il Far west del roaming mobile

Con la nota IP/06/386 del 28 marzo 2006, la Commissione europea è intervenuta – in particolare la commissaria della società dell’informazione e dei media Viviane Reding – contro le speculazioni internazionali del roaming mobile, nome astruso che significa il sistema che permette di ricevere e di effettuare chiamate con il cellulare in un Paese diverso da quello del proprio operatore, applicando tariffe speculative.

Si legge nella nota della Commissione IP/06/386 del 28 marzo 2006 che i costi eccessivi per l’uso del proprio telefonino all’estero potrebbero presto diventare un ricordo. Il sito web aggiornato della Commissione concernente i costi del roaming internazionale, aggiunge ulteriori elementi a favore della proposta di ridurre le tariffe mediante un regolamento comunitario. Il sito aggiornato indica chiaramente che in Europa il prezzo per una chiamata standard di quattro minuti è generalmente rimasto allo stesso elevato livello del settembre 2005 in tutto il territorio europeo, e in alcuni casi è persino aumentato malgrado i moniti della Commissione all’industria circa la necessità di ricorrere ad un regolamento europeo qualora i prezzi non fossero diminuiti.
E’opportuno sottolineare che, forse favorito anche dal nome astruso dell’oggetto, le speculazioni internazionali sul roaming mobile internazionale continuano imperterrite. Quindi bene ha fatto la Commissione europea ad intervenire proponendo un chiaro regolamento in materia.
Intanto precisiamo che il roaming mobile internazionale è il sistema che permette di ricevere e di effettuare chiamate con il cellulare in un Paese diverso da quello del proprio operatore, ma grazie ad un accordo di roaming tra il proprio operatore ed un altro estero. Il problema è proprio questo perché fa scattare una speculazione selvaggia che consente tariffe di roaming molto diverse, che vanno da 0,20 euro per un consumatore finlandese che telefona a casa dalla Svezia ai 13,05 euro per una telefonata di un consumatore maltese a casa ma dalla Lettonia (circa 65 volte di più).Appare evidente la necessità do mettere ordine in questo settore, come indicato nella nota della Commissione che riportiamo nel link.

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