Legambiente – Il rischio idrogeologico in Italia.

Gli studi e le proposte di Legambiente per difendere il Paese dal rischio frane e alluvioni. Bastano poche piogge per provocare una tragedia. Il nostro paesi paga un altissimo prezzo per aver devastato il territorio con enormi e incontrollate colate di cemento. E’dunque necessario, sottolinea l’associazione ambientalista, insistere per risalire alle responsabilità e tornare sulla necessità di investire nella manutenzione del territorio.

Lo scorso anno la tragedia per il maltempo si è avuta a Cagliari, ora a Messina, ma non c’è parte del territorio italiano che non abbia conosciuto nel tempo gli effetti della cattiva gestione del suolo,. Ma quel che è più grave, è che da nessuna parte appaiono segnali positivi di cambiamento.

Eppure – afferma Legambiente di cui riportiamo nel link il rapporto Ecosistema Rischio 2008 dove denuncia che dal 1993 al 2004 si sono registrate ben 402.676 costruzioni abusive – non possiamo più aspettare. E’necessaria una forte assunzione di responsabilità e una chiara volontà politica per cambiare indirizzo. La pianificazione del territorio è in molti casi da ripensare e modificare in nome dell’equilibrio idrogeologico, della sicurezza e della sostenibilità, e dell’unica, urgente e necessaria grande opera pubblica: la messa in sicurezza del territorio.

Abbiamo sempre rivolto un’attenzione particolare alla gestione dei bacini idrografici e alla difesa del suolo e si batte affinché in Italia si prendano decisioni concrete per l difesa dal rischio idrogeologico, restituendo qualità al territorio.

(LG-FF)

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