I regolamenti comunali spingono verso l’efficienza e la sostenibilità in edilizia ma regole disomogenee e vincoli frenano gli interventi di riqualificazione. Legambiente avanza delle proposte.
Efficienza, sostenibilità e innovazione come chiavi di volta per riqualificare il patrimonio edilizio e spingere il settore delle costruzioni fuori dalla crisi. Sono 1182 i Comuni individuati da Legambiente che in questi anni hanno messo mano al proprio regolamento edilizio attraverso 20 parametri che spingono la riduzione dei consumi energetici e idrici e migliorano vivibilità e salubrità delle abitazioni. Il cambiamento nel settore delle costruzioni viaggia veloce tra Direttive europee che pongono obiettivi sempre più ambiziosi per migliorare l’efficienza energetica e una spinta dal basso con un numero impressionante di esperienze virtuose. Eppure la sfida della riqualificazione del patrimonio edilizio può essere vinta solo superando le troppe barriere che esistono per gli interventi, la complessità di procedure diverse e contraddittorie, l’incertezza rispetto agli incentivi che possono spingere gli interventi virtuosi.
Il decreto “Sblocca Italia” ha previsto l’adozione di un regolamento edilizio tipo che dovrà coinvolgere Governo, Regioni e Comuni nel semplificare e fare chiarezza nelle procedure e accompagnare l’innovazione energetica e ambientale.
Legambiente ha elaborato uno studio “Innovazione e semplificazione in edilizia: verso il Regolamento Edilizio Unico” che fa il punto sui regolamenti edilizi in Italia – indispensabile per capire la situazione nei diversi Comuni – e sull’evoluzione normativa europea e nazionale per comprendere la prospettiva verso cui dovrà andare il regolamento tipo per contribuire alla riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio esistente.
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