Gli italiani fanalino di coda nella classifica OCSE sui salari annuali dei lavoratori. Il nostro Paese messo a confronto con altri 33 Paesi industrializzati, presenta infatti retribuzioni molto basse, circa 1.500 euro al mese, e tasse molto alte. Nel 2010 il nostro paese si colloca al 23esimo posto nella classifica dei salari netti a parità di potere dacquisto per u n single senza figli a carico.
Nel suo rapporto sulla tassazione dei salari (Taxing wages) diffuso l11 maggio dallOCSE risulta che per i nostri connazionali senza famiglia a carico guadagnano in media 21.374 dollari lanno.Stessa posizione anche per coppie monoreddito con due figli a carico (25155 dollari, pari a 18.913 euro al tasso medio cambio medio del 2010, pari a 1,33). Questo dato risulta sia sotto la media dei Paesi OCSE (26.436 dollari) sia sotto la media dei Paesi dellUE a 15 (30.o89 dollari9. La classifica è guidata dalla Svizzera con 42.136 dollari netti, seguita dal Regno Unito (39.929). Nella parte alta della graduatoria ci sono anche Norvegia, Olanda, Irlanda, Giappone, Stati Uniti e Australia. La Germania è all11° posto con 31.573 dollari, il 50% in più dellItalia. La Francia al 16° posto, con 28.028 dollari. Meglio di noi anche la Spagna, con 27.o94 dollari. Peggio dellItalia stanno solo Portogallo, Grecia, e Paesi dellEst europeo, la Turchia, il Cile e il Messico.
Le basse buste paga italiane si spiegano anche con lalto prelievo fiscale e contributivo di almeno 11 punti superiore rispetto alle medie OCSE per tutti i tipi di famiglie. Infatti, il cuneo fiscale è il tormento dei lavoratori dipendenti italiani. Per un lavoratore dal salario medio, senza famiglia carico, la differenza tra il costo del suo lavoro per lazienda e quanto egli guadagna effettivamente è pari al 46,5%. Un carico che mette lItalia, in questo caso, al sesto posto sui trenta paesi oggetto di analisi e che fa diminuire la sua capacità di acquisto. Va un po meglio per i lavoratori con salario medio ma con famiglia a carico (coniuge e due figli): In questo caso il peso fiscale scende al 36% e lItalia approda allundicesimo posto in classifica. Ma dai dati OC SE emerge anche il diverso impatto della crisi sui salari: un italiano in un anno guadagna mediamente il 44% in meno di un inglese, il 32% in meno di un irlandese, il 28% in meno di un tedesco, il 18% in meno di un francese.
Le basse buste paga italiane si spiegano anche con lalto prelievo fiscale e contributivo di almeno 11 punti superiore rispetto alle medie OCSE per tutti i tipi di famiglie. Infatti, il cuneo fiscale è il tormento dei lavoratori dipendenti italiani. Per un lavoratore dal salario medio, senza famiglia carico, la differenza tra il costo del suo lavoro per lazienda e quanto egli guadagna effettivamente è pari al 46,5%. Un carico che mette lItalia, in questo caso, al sesto posto sui trenta paesi oggetto di analisi e che fa diminuire la sua capacità di acquisto. Va un po meglio per i lavoratori con salario medio ma con famiglia a carico (coniuge e due figli): In questo caso il peso fiscale scende al 36% e lItalia approda allundicesimo posto in classifica. Ma dai dati OC SE emerge anche il diverso impatto della crisi sui salari: un italiano in un anno guadagna mediamente il 44% in meno di un inglese, il 32% in meno di un irlandese, il 28% in meno di un tedesco, il 18% in meno di un francese.
(LG-FF)
Fonte: OCSE
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