Parlamento europeo: difendere il pluralismo dei mezzi d’informazione.

Nella Relazione sulla concentrazione e il pluralismo dei mezzi d’informazione nell’Unione europea, esposta il 22 settembre scorso dall’eurodeputata Marianne Mikko del PSE, viene proposta una direttiva che assicuri pluralismo e accesso al mercato, una carta per la libertà dei media e statuti editoriali contro l’ingerenza di azionisti o governi.

Durante il dibattito, il Parlamento europeo ha esortato l’applicazione coerente delle norme sulla concorrenza, anche per limitare le concentrazioni, ma senza regole troppo restrittive.

A favore di un servizio pubblico di qualità e autonomo dalla politica, il Parlamento europeo auspica criteri obiettivi per assegnare le frequenze e un dibattito sullo stato giuridico dei blog.

Approvando con 307 voti favorevoli, 262 contrari e 28 astensioni una modifica alla relazione di Marianne Mikko (PSE,EE) proposta da PSE, ALDE e Verdi, il Parlamento europeo sollecita la Commissione e gli Stati membri a difendere il pluralismo dei mezzi d’informazione, a garantire che tutti i cittadini dell’Unione europea abbiano accesso, in tutti gli Stati membri, a mezzi d’informazione liberi e diversificati e a raccomandare miglioramenti ove necessario. I deputati europei ritengono, infatti, che i mezzi d’informazione “rimangono uno strumento d’influenza politica” e che vi è il forte rischio che essi “non siano in grado di svolgere la propria funzione di organo di controllo della democrazia”. Un sistema pluralistico, poi, è un requisito fondamentale “per il mantenimento del modello sociale democratico europeo”.

Anche perché “l’operato delle imprese private del settore è motivato soprattutto dal profitto economico”, e vi è un rischio in termini di perdita di diversità, qualità del contenuto e molteplicità delle opinioni. La salvaguardia del pluralismo dei media “non dovrebbe quindi essere affidata ai soli meccanismi di mercato”.
I deputati europei hanno invitato quindi la Commissione a promuovere un quadro giuridico stabile che “garantisca un elevato livello di protezione del pluralismo in tutti gli Stati membri dell’Unione europea”.

In proposito, hanno ricordato le reiterate richieste di elaborare una direttiva mirante ad assicurare il pluralismo, incoraggiare e preservare la diversità culturale e garantire l’accesso di tutte le imprese medianiche agli elementi tecnici atti a consentire loro di raggiungere il pubblico.

Nel riconoscere anche il ruolo dell’autoregolamentazione, è stata sottolineata la necessità di istituire sistemi per il controllo e l’attuazione del pluralismo dei media, basati su indicatori affidabili e obiettivi.

Ma hanno chiesto di definirne anche altri per valutare la posizione dei media rispetto alla democrazia, allo Stato di diritto, ai diritti dell’uomo e delle minoranze e a codici di condotta professionali per i giornalisti.

(LG-FF)

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