Presentata da INCA-CGIL la ricerca sul tasso di sindacalizzazione in 5 paesi europei.

Il tasso di sindacalizzazione in Europa varia da Paese a Paese. E’quanto emerge dalla ricerca INCA, patronato della CGUIOL, “Dire, fare, tutelare. L’azione sindacale di tutela individuale in cinque paesi europei”, realizzata da Carlo Calderoni, responsabile dell’Osservatorio sulle politiche sociali europee, con la collaborazione delle strutture europee dell’INCA e presentate il 29 ottobre scoro a Roma.

La ricerca ci fa sapere, tra l’altro, che è in Svezia che si registra il tasso di sindacalizzazione più altro tra i paesi OCSE, benché in calo rispetto ai picchi massimi registrati negli anni ’90: circa il 70% della popolazione attiva. Su quattro milioni di occupati, circa 2.800.000 sono iscritti ad un sindacato (e più della metà sono donne). Vanno aggiunti altri 700.000 iscritti disoccupati e pensionati, questi ultimi organizzati nelle precedenti categorie di appartenenza. In Belgio il tasso di sindacalizzazione, oltre ad essere alto, è tra i piu stabili dell’rea OCSE: 52% della popolazione attiva nel 1999, 53% bel 2007, con punte del 95% circa tra gli operai, 59% nel pubblico impiego e 44% tra gli impiegati del settore privato.

A fronte di 3,7 milioni circa di lavoratori salariati attivi, gli iscritti sono circa 2 milioni, cui si sommano oltre 1 milione di disoccupati e, in misura minore, pensionati, Nel Regno Unito invece, si registra una diminuzione del numero dei lavoratori iscritti ad un sindacato negli ultimi decenni, soprattutto in seguito alle scelte politiche dei governi conservatori del periodo 1979-1997, certamente poco favorevoli nei confronti dei sindacati: oltre 13 milioni nel 1979, 7 milioni circa nel 1997. Con un tasso di adesione del 28%, i sindacati britannici rappresentano oggi ancora circa 7 milioni di lavoratori attivi. Il tasso di sindacalizzazione in Germani è tra i più bassi d’Europa (circa il 20% della popolazione attiva) ed è in calo rispetto ai livelli dei primi anni ’90, quando ancora non si avvertiva la crisi delle roccaforti tradizionali del sindacato, manifattura e pubblico impiego, ma considerando la sua popolazione, e i suoi oltre 33 milioni di occupati, il sindacato tedesco conta ancora quasi 7 milioni di lavoratori attivi e circa 2 milioni di pensionati e disoccupati: resta quindi uno dei sindacati più forti ed influenti d’Europea, assieme a quelli del Regno Unito e Italia.

La percentuale di lavoratori iscritti a un sindacato è invece particolarmente debole in Francia: circa 8%. Si tratta del più basso tasso fra tutti i paesi industrializzati, inferiore anche a quello di Stati Uniti, Corea e Turchia. Ciò non significa però assenza di rappresentanza sindacale, che al contrario in Francia, è elevata, soprattutto nel settore pubblico e nelle grandi aziende.

(LG-FF)

Fonte: INCA-CGIL

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