A fronte di 3,7 milioni circa di lavoratori salariati attivi, gli iscritti sono circa 2 milioni, cui si sommano oltre 1 milione di disoccupati e, in misura minore, pensionati, Nel Regno Unito invece, si registra una diminuzione del numero dei lavoratori iscritti ad un sindacato negli ultimi decenni, soprattutto in seguito alle scelte politiche dei governi conservatori del periodo 1979-1997, certamente poco favorevoli nei confronti dei sindacati: oltre 13 milioni nel 1979, 7 milioni circa nel 1997. Con un tasso di adesione del 28%, i sindacati britannici rappresentano oggi ancora circa 7 milioni di lavoratori attivi. Il tasso di sindacalizzazione in Germani è tra i più bassi dEuropa (circa il 20% della popolazione attiva) ed è in calo rispetto ai livelli dei primi anni 90, quando ancora non si avvertiva la crisi delle roccaforti tradizionali del sindacato, manifattura e pubblico impiego, ma considerando la sua popolazione, e i suoi oltre 33 milioni di occupati, il sindacato tedesco conta ancora quasi 7 milioni di lavoratori attivi e circa 2 milioni di pensionati e disoccupati: resta quindi uno dei sindacati più forti ed influenti dEuropea, assieme a quelli del Regno Unito e Italia.
La percentuale di lavoratori iscritti a un sindacato è invece particolarmente debole in Francia: circa 8%. Si tratta del più basso tasso fra tutti i paesi industrializzati, inferiore anche a quello di Stati Uniti, Corea e Turchia. Ciò non significa però assenza di rappresentanza sindacale, che al contrario in Francia, è elevata, soprattutto nel settore pubblico e nelle grandi aziende.
(LG-FF)