Il Parere del Comitato economico e sociale europeo in G.U.C.E. C 221/31 del 17 settembre 2002
Sulla G.U.C.E. C 221/31 del 17 settembre 2002 è pubblicato il ” Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio”. Tale Parere è stato richiesto dal Consiglio dell’ Unione europea, in data 31 gennaio 2002, conformemente al disposto dell’ articolo 95 del trattato che istituisce la Comunità europea. Il C.E.S. ha adottato il proprio Parere, con 100 voti favorevoli e 3 astensioni, il 29 maggio 2002. Secondo il C.E.S., la direttiva 94/62/CE, adottata dopo consultazioni approfondite ( recepita in Italia con il Decreto legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997, conosciuto anche come “Decreto Ronchi”), si è rivelata la giusta scelta politica . Nella maggior parte degli Stati membri l’ attuazione di tale direttiva è stata coronata da successo, ” sebbene ciò abbia comportato l’ individuazione e il trasferimento sui produttori e sui consumatori di gran parte dei costi dovuti ai metodi di smaltimento non sostenibili”. Si è registrata, comunque, una tendenza positiva anche nei paesi in cui i risultati sono stati più modesti. La proposta della Commissione – sottoliea il C.E.S. -intende rispondere all’ esigenza di aumentare i nuovi obiettivi, dopo quelli fissati nella prima fase ( 30 giugno 2001), che devono essere raggiunti entro il 30 giugno 2006. Nelle Osservazioni di carattere generale, il CES afferma che gli obiettivi indicati nella Proposta di direttiva risultano inferiori a quelli proposti nel corso del primo round di consultazioni; vi è stato pertanto uno slittamento verso livelli dettati dalle preferenze dei consumatori, dalle capacità industriali e dalla partecipazione degli enti locali dei paesi in cui il riciclaggio è meno sviluppato.La proposta della Commissione poggia su di una serie di studi indipendenti in materia, ed in particolare su di una relazione commissionata a RDC/Pira sui costi e i benefici dei vari obiettivi.Tale studio è già stato pubblicato e sostiene grosso modo le proposte della direttiva. La complessità delle questioni relative all’ analisi costi/benefici ha provocato un considerevole ritardo rispetto alle scadenze originariamente fissate, ma la Commissione ritiene che i tempi consentano ancora alle legislazioni nazionali di far propri i nuovi obiettivi, ove necessario.Fra le ” Osservazioni specifiche” il C.E.S. riconosce l’ incidenza degli aspetti tecnici nei programmi di riciclaggio e di recupero ed esorta a sostenere ulteriormente la ricerca, in modo particolare quella relativa al riciclaggio e al riutilizzo delle plastiche e dei polimeri ed allo sviluppo della capacità industriale. ” Gli ingenti costi – afferma il Comitato – accessori della raccolta, dello smistamento e del trattamento per raggiungere le percentuali più elevate di riciclaggio degli imballaggi porranno problemi finanziari e di capacità che potrebbero però essere in parte compensati da una maggiore consapevolezza dei consumatori. Nondimeno gli obiettivi di riciclaggio sempre più elevati comporteranno dei costi; occorre compiere tutti gli sforzi possibili per continuare ad assicurarsi l’ appoggio attivo dei consumatori che saranno chiamati a sostenerli”. Il Comitato rileva con una certa preoccupazione che la proposta di modifica della direttiva 94/62/CE non porta avanti la discussione sulla riduzione al minimo degli imballaggi, il riutilizzo e le responsabilità dei produttori di imballaggi. Il Comitato vaglierà l’ opportunità di elaborare un parere di iniziativa al riguardo.
Fonte: Eur-Lex
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