Reati ambientali: Sì della Camera a introdurli nel Codice penale

Il testo, approvato con 386 sì, 4 no e 45 astenuti, passa al Senato

L’introduzione di specifiche fattispecie delittuose per la tutela dell’ambiente – ad es. il reato di inquinamento ambientale o quello di disastro ambientale – è l’oggetto del testo unificato approvato dall’Assembea della Camera dei deputati, in prima lettura il 26 febbraio.

Il testo, approvato con 386 sì, 4 no e 45 astenuti: tutti i gruppi hanno votato a favore, tranne Lega e Fi che si sono astenuti.

Il provvedimento passa ora al Senato.

Il quadro normativo dei reati ambientali è oggi prevalentemente contenuto nel decreto legislativo n. 152 del 2006 – c.d. Codice dell’ambienteche individua reati di pericolo astratto, prevalentemente collegati al superamento di valori soglia, puniti a titolo di contravvenzione.

Il testo unificato delle proposte di legge A.C. 957 (Micillo), A.C. 342 (Realacci) e A.C. 1814 (Pellegrino), elaborato dalla Commissione Giustizia;
conferma le contravvenzioni previste dal Codice dell’ambiente, che non vengono novellate
ma
aggiunge a tutela dell’ambiente nuove fattispecie delittuose, incentrate sulla produzione di un danno all’ambiente.

I nuovi delitti vengono inseriti in un apposito nuovo titolo del codice penale.

Nel link le principali modifiche (testo in area riservata agli abbonati, Livelli 1., 2., 3. e 4.
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Per Andrea Orlando, neo ministro della Giustizia e fino a pochi giorni fa all’Ambiente: L’approvazione del ddl sui reati ambientali è un passaggio importantissimo: se ne parla da 20 anni, ora esiste finalmente un testo, che rappresenta un riordino complessivo ed organico della materia e delle sanzioni, predisposte secondo un sistema proporzionale e congruo

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