Reg-Lombardia: Amianto, emergenza nazionale, dati impressionanti

Terzi e Melazzini: emergenza nazionale da affrontare a 360 gradi. Intervento di Antonio Pizzinato a nome di COPAL

Convegno “Amianto: quale futuro? Le nuove tecnologie di trattamento
– Milano, 26 febbraio 2014

– organizzato dalla Commissione VI, Ambiente e Protezione Civile
– si è tenuto a Palazzo Pirelli

Tra gli altri, è intervenuto Antonio Pizzinato, a nome di COPAL (vedi testo pubblicato al link).

Claudia Maria Terzi, assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia è intervenuta per la Regione, ricordando che: Le problematiche connesse alla presenza di amianto sul nostro territorio vedono la Regione Lombardia fortemente impegnata verso questo tema, sia attraverso iniziative di carattere normativo, che di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, con l’obbiettivo di gestire i potenziali pericoli derivanti dall’amianto, sia per la salute dei cittadini, che per la salute dell’ambiente“.

LE DISCARICHE
“Attualmente in Lombardia sono attive due discariche – ha spiegato l’assessore – ed è proprio in questi giorni che si sta discutendo con i Comuni che costituiscono il Consorzio Lomellino il progetto per la realizzazione di una terza discarica per cemento-amianto, che dovrebbe nascere tra Sannazaro e Ferrera”.

DATI IMPRESSIONANTI
Dal Dopoguerra al 1992, anno di messa al bando nel nostro territorio dell’estrazione e della produzione, dell’importazione, dell’esportazione e della commercializzazione sia dell’amianto che dei prodotti che lo contengono – ha ricordato la titolare regionale dell’Ambiente – c’è stato un consumo di 3,5 milioni di tonnellate di amianto grezzo.
Le previsioni sulle malattie e i decessi correlati dicono che la fase d’apice arriverà tra il 2015 e il 2020, visto che la contaminazione può avere un periodo di latenza di 30-40 anni”.

VERA E PROPRIA EMERGENZA
Siamo di fronte a un’emergenza nazionale, non solo regionale – ha denunciato Terzi – dove:
– il 10 per cento delle patologie è legato al luogo di residenza
mentre
il 90 per cento al posto di lavoro (in particolare nell’attività cantieristica navale, nell’edilizia e nell’industria del cemento-amianto).
Questo significa costi sociali elevati, non solo ambientali, legati allo smaltimento e alla bonifica dell’eternit.
Da qui l’importanza di aver a disposizione le risorse necessarie: Roma e Bruxelles devono fare la loro parte, altrimenti non si va lontano”.

LO STUDIO DI ARPA
“Uno studio di Arpa elaborato nel 2007 – ha spiegato Terzi – ha evidenziato che all’interno del nostro territorio regionale erano presenti 2,8 milioni di metri cubi di amianto, nel 2011 ne risultavano smaltiti circa l’11,6 per cento. Ciò significa che siamo ancora molto lontani dalla soluzione definitiva di questo problema” ….

Approfondimenti

Precedente

Prossimo