Secondo la FAO 1,02 miliardi di persone nel mondo soffrono la fame.

E’quanto ha dichiarato recentemente il Direttore Generale della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), Jacques Diouf, aggiungendo che questo aumento della fame a livello mondiale non è la conseguenza di raccolti non soddisfacenti, ma dalla crisi economica mondiale che ha ridotto i redditi e aumentato la disoccupazione. Il che ha ulteriormente ridotto le possibilità di accesso al cibo per i poveri.

Il numero delle persone affamate nel mondo è aumentato da 825 milioni nel biennio 1995-97, a 857 milioni nel biennio 2000-02, a 873 milioni nel biennio 2004-06. Per il 2008, la FAO ha rivisto al ribasso la sua stima provvisoria del numero di affamati, da 963 milioni a 915 milioni, principalmente per via della produzione alimentare rivelatasi migliore del previsto.

La fame nel mondo è prevista raggiungere un livello storico nel 2009 con 1,02 miliardi di persone in stato di sotto-nutrizione.
Le stime della FAO sul numero di persone che soffrono la fame nel 2009 sono basate in parte sugli studi effettuati dal Servizio di Ricerca Economica (ERS) del Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA). L’analisi dell’’ERS/USDA ha valutato l’aumento percentuale del numero di persone sottonutrite in diverse regioni del mondo, dovuto alla crisi economica globale del 2009.
Applicando lo stesso metodo alle stime riviste dalla FAO relative al 2008, aumenterebbe di circa 100 milioni il numero totale di persone sottonutrite, che è quindi previsto crescere da 915 milioni nel 2008 a 1,02 miliardi nel 2009.
“Questa silenziosa crisi alimentare – che colpisce un sesto dell’intera popolazione mondiale – costituisce un serio rischio per la pace e la sicurezza nel mondo. Abbiamo urgentemente bisogno di creare un largo consenso riguardo al totale e rapido sradicamento della fame nel mondo ed intraprendere, ed intraprendere le azioni necessarie ad ottenerlo. L’attuale situazione dell’insicurezza alimentare nel mondo non ci può lasciare indifferenti”, ha dichiarato ancora Jacques Diouf.

Le nazioni povere, ha sottolineato il Direttore Generale della FAO, “devono essere dotate degli strumenti economici e politici necessari a stimolare la produzione e la produttività del loro settore agricolo. Gli investimenti in agricoltura devono aumentare, perché per l maggioranza dei pesi poveri un settore agricolo in buone condizioni è esenziale per combattere i problemi della fame e della povertà, ed è un pre-requisito indispensabile per la crescita economica generale”.

“La maggioranza dei poveri e degli affamati nel mondo è costituita dai piccoli contadini dei paesi in via di sviluppo. Ciò nonostante, essi hanno il potenziale non solo per garantirsi la propria sussistenza ma anche per crescere la sicurezza alimentare e stimolare una più vasta crescita economica. Per rendere effettivo questo potenziale e ridurre il numero di persone vittime della fame nel mondo, i governi, assistiti dalla comunità internazionale, devono proteggere gli investimenti di base nel settore agricolo, in modo da garantire ai piccoli contadini l’accesso non solo a sementi e fertilizzanti, m anche a tecnologie più adatte, infrastrutture, schemi di finanza rurle e mercati”, ha aggiunto Kanayo F. Nwanze, Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD).

Mentre nel corso degli anni ’80 e nella prima metà degli anni ’90 c’è stato un discreto miglioramento nella riduzione della fame cronica nel mondo, essa ha invece mostrato un trend di lenta ma continua crescita nell’ultimo decennio- si legge nei documenti della FAO. Il numero di persone affamate è aumentato nei periodi 1995-97 e 2004-2006 in tutte le regioni del mondo, esclusa l’America Latina e i Carabi. Ma anche in questa regione i miglioramenti ottenuti nella riduzione della denutrizione sono stati cancellati dall’aumento dei prezzi alimentari e dall’attuale recessione economica globale.

Quasi l’intera popolazione sotto-nutrita vive nei paesi in via di sviluppo. In Asia e nel Pacifico circa 642 milioni di persone sono stimate soffrire di denutrizione cronica; nell’Africa Sub-Sahariana sono 265 milioni; in America Latina e nei Carabi 53 milioni; nel Vicino Oriente e nel Nord Africa 42 milioni; nei Paesi sviluppati la stima è di 15 milioni in totale.

(LG-FF)

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