Siccità, al lavoro per creare un osservatorio permanente in tutti i distretti idrografici italiani

Ministero dell’Ambiente e Protezione Civile al lavoro per studiare le tempistiche e le modalità di attivazione un sistema di osservatori permanenti in tutti i distretti idrografici come supporto tecnico-specialistico alle decisioni politiche sul problema della siccità che interessa i laghi e i corsi d’acqua italiani.

La Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del Ministero dell’Ambiente e il Dipartimento della Protezione Civile sono a lavoro per studiare le tempistiche e le modalità di attivazione di nuovi organismi concertativi, o della strutturazione di quelli esistenti, sulla scorta dell’esperienza di alcuni bacini idrografici come il Po e l’Arno. Obiettivo creare un sistema di osservatori permanenti in tutti i distretti idrografici come supporto tecnico-specialistico alle decisioni politiche sul problema della siccità che interessa i laghi e i corsi d’acqua italiani.

Il Ministero dell’ambiente annuncia che nel breve periodo verrà fissato un incontro con le Regioni per discutere l’avvio negli otto Distretti idrografici oggi esistenti (Po, Alpi Orientali, Appennino Settentrionale, Serchio, Appennino Centrale, Appennino Meridionale, Sardegna e Sicilia) di questo nuovo strumento di supporto alle amministrazioni centrali, alle autorità di bacino e alle Regioni nella gestione degli eventi di crisi e nel post-emergenza, che possa svolgere funzione di raccordo continuo tra le istituzioni per la raccolta delle informazioni e per il monitoraggio ambientale.

L’organismo, promosso dal Ministero guidato da Gian Luca Galletti in sinergia con il Dipartimento della Protezione Civile, rappresenta un’applicazione reale del “governo integrato della risorsa”, con la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti: dai Dicasteri alla Protezione Civile, dalle Regioni all’Anbi, dai consorzi ai gestori idroelettrici.

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