Sistema di allertamento in caso di rischio idrogeologico

La Direttiva del PCM 27 febbraio 2004, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’ 11 marzo 2004.

In relazione all’ art. 5, comma 2, del decreto 7 settembre 2001, n. 343, convertito con modificazioni dalla Legge 9 novembre 2001, n. 401, in cui è previsto che il Presidente del Consiglio dei Ministri predisponga gli indirizzi operativi dei programmi di previsione e prevenzione dei rischi, nonché i programmi nazionali di soccorso ed i piani per l’ attuazione delle conseguenti misure di emergenza, d’ intesa con le Regioni e gli Enti locali, il Governo ha emanato la Direttiva PCM 27 febbraio 2004 – pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’ 11 marzo 2004 – recante gli indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile. Il provvedimento fa seguito alla nota dell’ 8 settembre 2003, indirizzata ai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, all’ ANCI ( Associazione Nazionale Comuni Italiani), all’ UPI ( Unione Province d’ Italia), all’ UNCEM ( Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), contenente gli indirizzi operativi per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici” in cui vengono evidenziate le problematiche urgenti da affrontare ed individuate le iniziative da porre in essere per ridurre il rischio per la popolazione legato agli eventi idrogeologici.Le finalità e i compiti generali previsti dalla nuova direttiva è principalmente quello di individuare le autorità a cui compete la decisione e la responsabilità di allertare il sistema della protezione civile ai diversi livelli, statale e regionale, e nelle diverse fasi dell’ eventuale manifestarsi di calamità, catastrofi e altri eventi che possono determinare o che determinino situazioni di rischio. Inoltre il documento individua i legami funzionali tra i diversi soggetti per affiancare le autorità di protezione civile e i rapporti funzionali e di collaborazione interistituzionali, gli strumenti e le modalità per regolare il flusso delle informazioni relative al manifestarsi e all’ evolversi dei rischi idrogeologici ed idraulici conseguenti ad eventi meteo idrogeologici particolarmente intensi che possono costituire elemento di pericolosità per la popolazione.La gestione del sistema di allerta nazionale è assicurata dal Dipartimento della protezione civile, dalle Regioni attraverso la Rete dei Centri funzionali, nonché le strutture regionali ed i Centri di Competenza chiamati a concorrere funzionalmente ed operativamente a tale rete, così come stabilito dall’ ordinanza n. 3154 del 10 maggio 2001, e così come modificata dall’ ordinanza n. 3260 del 27 dicembre 2002, e realizzata secondo il progetto approvato, nella seduta del 15 gennaio 2002, dal Comitato tecnico di cui alla legge n. 267/1998 e al DPCM 15 dicembre 1998.

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