Situazione delle persone con disabilità nell’Unione europea.

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE C 75/1 del 26-3-2008 è pubblicata la Risoluzione del Consiglio dell’Unione europea e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, del 17 marzo 2008, sulla situazione delle persone con disabilità nell’Unione europea.

Il Consiglio dell’UE e i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, rammentando, fra l’altro, che:

– la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità adottata dall’Assemblea generale nella sua sessantunesima sessione nel dicembre 2006 non soltanto conferma che la “disabilità” rientra fra i temi dei diritti umani ed è una questione di diritto, ma mira anche ad assicurare che le persone con “disabilità” godano dei diritti umani su una base di parità con gli altri;
– la dichiarazione sui portatori di handicap allegata al trattato di Amsterdam prevede che, nell’elaborazione di misure a norma dell’articolo 95 del trattato, le istituzioni della Comunità delle esigenze dei portatori di handicap;
– accolgono con favore la comunicazione della Commissione sulla situazione dei disabili nell’Unione europea: il piano d’azione europeo 2008-2009, che descrive in termini tangibili l’impegno europeo volto a garantire che le persone con disabilità siano trattate come cittadini e attori socioeconomici attivi nella costruzione di un’Europa sostenibile e solidale che garantisca pari opportunità per tutti. Tutte le misure proposte in questo piano sono finalizzate a rispondere alle esigenze individuali ed eterogee delle persone con disabilità;
– i risultati ottenuti nell’attuazione della seconda fase del piano d’azione europeo sulla disabilità (2006-2007) che sottolinea la dignità, i diritti fondamentali, la protezione contro la discriminazione, l’equità e la coesione sociale. E’ora ampiamente riconosciuto che l’integrazione è fondamentale per far avanzare le questione legate alla disabilità e, pertanto, il piano d’azione sulla disabilità incoraggia l’attività e promuove l’accesso ai servizi sociali, favorendo nel contempo la disponibilità di beni e servizi;
– la consultazione pubblica della Commissione su nuove misure antidiscriminatorie per affrontare la discriminazione fondata su genere, religione, credo, disabilità, età e orientamento sessuale in settori al di là dell’occupazione;
– riconoscono però che le persone con disabilità spesso sono svantaggiate ed emarginate, specialmente nel settore del lavoro.

Un accesso insufficiente al mercato del lavoro può comportare che le persone con disabilità si trovino in situazioni di vulnerabilità nella società e siano esposte a seri rischi di discriminazione, povertà ed esclusione sociale; sebbene in taluni Stati membri il tasso di disoccupazione delle persone con disabilità rimanga elevato, in altri Stati membri i tassi di occupazione stanno crescendo. Questo dimostra che gli sforzi nazionali e quelli a livello europeo sono sempre più efficaci e dovrebbero essere ulteriormente perseguiti e migliorati.

Nella Risoluzione del Consiglio, viene invitata la Commissione a:
– intensificare gli sforzi volti a prevenire e a combattere la discriminazione fondata sulla disabilità, all’interno e all’esterno del mercato del lavoro, promuovendo l’accesso al mercato del lavoro e a beni e servizi in conformità della strategia quadro di non discriminazione;
presentare quanto prima una proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, da parte della Comunità europea, della convenzione delle Nazioni Unite e ad attuare la convenzione nei settori di competenza comunitaria;
– sostenere l’efficace attuazione della convenzione delle Nazioni Unite ai diversi livelli di gestione, specie in seguito alla sua conclusione da parte della Comunità e alla ratifica da parte degli Stati membri, anche tramite l’opera di sensibilizzazione e tramite il finanziamento di attività nel quadro dei programmi comunitari esistenti come il programma Progress.

(LG-FF)

Fonte: Eur-Lex

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