Con questo titolo è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dellUE C 129/C del 26 maggio 2005 la Relazione della Commissione europea sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) che continuano ad aumentare e che negli ultimi anni hanno raggiunto proporzioni industriali.
La Relazione sulla Strategia di applicazione dei diritti di proprietà intellettuale nei paesi terzi pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dellUE C 129/3 del 26 maggio 2005 intende contribuire a migliorare la situazione delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) nei paesi terzi , in particolare attraverso la normativa in materia allinterno dellUnione europea e la revisione del regolamento doganale che fornisce mezzi per lottare contro le merci contraffatte o usurpative alle frontiere comunitarie.
La Strategia che non intende imporre soluzioni unilaterali o proporre un approccio unico per promuovere lapplicazione dei DPI si prefigge, invece, di fornire alla Commissione una linea dazione a lungo termine al fine di ridurre notevolmente il livello di violazioni dei DPI nei paesi terzi, oltre a:
-descrivere, mettere in ordine di priorità e coordinare i meccanismi a disposizione dei servizi della Commissione per conseguire tale obiettivo;
-informare i titolari dei diritti e altri organismi interessati sui mezzi e le azioni già disponibili e da attuare e sensibilizzarli allimportanza della loro partecipazione;
-potenziare la cooperazione con i titolari dei diritti e altri organismi privati interessati chiedendo il loro contributo per individuare le priorità e istituendo partenariati pubblico – privati in settori quali lassistenza tecnica, linformazione al pubblico, ecc.
Le azioni proposte nella relazione per affrontare il problema riguardano, in particolare:
-lindividuazione dei paesi prioritari sui quali concentrare gli sforzi della Commissione, attraverso accordi bilaterali e multilaterali,
-dialogo politico, facendo chiaramente presente ai partner commerciali la necessità assolutamente essenziale per una protezione efficace della proprietà intellettuale;
-incentivi e cooperazione tecnica che comporta lelaborazione di normative, la formazione dei giudici, delle forze di polizia, dei funzionari doganali e di altri esperti, la creazione di agenzie,ecc.,
-composizione delle controversie/sanzioni, anche attraverso lintroduzione in un numero crescente di accordi bilaterali di strumenti correlati agli scambi che potranno essere utilizzati in caso di mancato rispetto delle norme richieste in materia di protezione della PI;
-creazione di partenariati pubblico/privati per sostenere la creazione, ad esempio, di reti locali di PI fra aziende, associazioni e Camere di commercio per migliorare la cooperazione nella lotta contro la pirateria e la contraffazione;
-sensibilizzazione e messa a frutto dellesperienza acquisita;
-cooperazione istituzionale attraverso il potenziamento del coordinamento e la cooperazione dei servizi della Commissione responsabili dei vari aspetti dellapplicazione dei DPI.
La Strategia che non intende imporre soluzioni unilaterali o proporre un approccio unico per promuovere lapplicazione dei DPI si prefigge, invece, di fornire alla Commissione una linea dazione a lungo termine al fine di ridurre notevolmente il livello di violazioni dei DPI nei paesi terzi, oltre a:
-descrivere, mettere in ordine di priorità e coordinare i meccanismi a disposizione dei servizi della Commissione per conseguire tale obiettivo;
-informare i titolari dei diritti e altri organismi interessati sui mezzi e le azioni già disponibili e da attuare e sensibilizzarli allimportanza della loro partecipazione;
-potenziare la cooperazione con i titolari dei diritti e altri organismi privati interessati chiedendo il loro contributo per individuare le priorità e istituendo partenariati pubblico – privati in settori quali lassistenza tecnica, linformazione al pubblico, ecc.
Le azioni proposte nella relazione per affrontare il problema riguardano, in particolare:
-lindividuazione dei paesi prioritari sui quali concentrare gli sforzi della Commissione, attraverso accordi bilaterali e multilaterali,
-dialogo politico, facendo chiaramente presente ai partner commerciali la necessità assolutamente essenziale per una protezione efficace della proprietà intellettuale;
-incentivi e cooperazione tecnica che comporta lelaborazione di normative, la formazione dei giudici, delle forze di polizia, dei funzionari doganali e di altri esperti, la creazione di agenzie,ecc.,
-composizione delle controversie/sanzioni, anche attraverso lintroduzione in un numero crescente di accordi bilaterali di strumenti correlati agli scambi che potranno essere utilizzati in caso di mancato rispetto delle norme richieste in materia di protezione della PI;
-creazione di partenariati pubblico/privati per sostenere la creazione, ad esempio, di reti locali di PI fra aziende, associazioni e Camere di commercio per migliorare la cooperazione nella lotta contro la pirateria e la contraffazione;
-sensibilizzazione e messa a frutto dellesperienza acquisita;
-cooperazione istituzionale attraverso il potenziamento del coordinamento e la cooperazione dei servizi della Commissione responsabili dei vari aspetti dellapplicazione dei DPI.
Fonte: Eur-Lex
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