Tendenze generali e recenti dinamiche dell’economia sommersa

La Sintesi della ricerca promossa dal CENSIS sul concetto di economia sommersa e sulla propria diffusione in Italia tra il 1998 e il 2002.

Il 21 gennaio scorso è stata presentata a Roma una ricerca del CENSIS dal titolo ” Tendenze generali e recenti dinamiche dell’ economia sommersa in Italia tra il 1998 e il 2002″. La ricerca – della quale riportiamo nel link la Sintesi – si pone innanzitutto la domanda sul perché cresce il sommerso. La risposta è che ” a tre decenni dalla prima definizione di economia sommersa si impone la necessità, oltre di rendere sistematici i metodi per la sua stima quantitativa e per la comparazione internazionale, di procedere ad un approfondimento concettuale di tale area produttiva e occupazionale”. Secondo i ricercatori del CENSIS ” è necessario innanzitutto ribadire che, da un punto di vista dell’ evoluzione dei sistemi economici e sociali, l’ attenzione va focalizzata sull’ underground economy, da separare nettamente, nell’ analisi concettuale ancor più di quanto non avvenga nella realtà, sia dall’ economia criminale che dall’ economia informale “. La prima produce beni e servizi illegali. Anche quando si inserisce in un contesto di ” normalità”, agendo come impresa legale ( nella finanza, come nelle costruzioni, nei centri commerciali o nei trasporti), opera con un’ organizzazione e con metodi che la pongono comunque nel novero delle attività criminali. Per le politiche pubbliche, diviene prevalente l ‘ azione di repressione e contrasto alla criminalità economica organizzata rispetto a qualsiasi altra forma di possibile intervento. All’ estremo opposto si colloca l’ area delle attività informali, generalmente legate a prestazioni elementari di singoli, che si esplicano al di sotto di una pur minima soglia organizzativa, con un forte contenuto di estemporaneità e bassi valori economici. Il ” sommerso” da capire ed interpretare meglio, è quello che interagisce con i sistemi economici dei paesi industriali. Un comparto costituito da produzione e/o lavoro irregolare ma collocato in contesti e settori produttivi ordinari in grado di partecipare alle dinamiche di continua ristrutturazione dei modi di produrre. E’ partendo da queste premesse che la ricerca si muove, anche per dare una interpretazione ad un fenomeno che, per quanto fino ad ora mal stimato e quantificato, ” copre in Europa e negli Stati Uniti una quota non marginale dell’ economia, valutabile fra il 5 e il 20% a seconda dei Paesi…Nell’ area dell’ Euro e in Germania in particolare, l’ underground economy è cresciuta nell’ ultimo quinquennio a tassi più elevati dell’ economia regolare. Da qui l’ esigenza – si legge nella ricerca del CENSIS – di individuare modelli interpretativi che possono aggiungere ulteriori paradigmi e individuare nuove piste di lavoro per contrastare tali tendenze, distorcenti per il mercato e penalizzanti per gli entroiti pubblici.

Fonte: CENSIS

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